Quel sentiero infinito va lontano
si perde all’orizzonte, e crea ricchezza,
ondeggia tra le spighe in mezzo al grano
regala agli occhi immensità e gaiezza.
Corre armonioso lungo l’altipiano
come Mosè in due il campo spezza
sembra plani come ali di gabbiano
solo a guardarlo infonde tenerezza.
Ed è l’antico che ancora ci regala,
il sudore dei nostri contadini,
tesoro della zappa a punta d’oro,
figlio del sacrificio e del lavoro
tutta una vita sulla terra chini,
impegno di formica e non cicala.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 7.09.2022 – 2:06)
- Sonetto
La foto è di Enrico Forti di Pavia (g.c.).
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