Poesia pubblicata sulla prestigiosa rivista letteraria internazionale AZHAR (SPAGNA).
NON SO SE CHIAMARTI AMORE
Non so se chiamarti amore
o improvviso tumulto d'onde
che parla di foglie d'autunno.
Il tuo richiamo giunge fino a me
d'abissi profondi, voce che risuona
tra cavità marine, trine di rocce,
alberi ormai quasi spogli.
Sei tu che vieni a me incontro?
Illusione forse? Inganno della mente?
O è il pensier mio, esule dal mondo,
a cavalcare nuove emozioni?
Non so dirti se è Amore
o struggente richiamo di fronde
tra cielo e mare da cui Venere
dalla schiuma rinasce ancora
tra ombre di dei e d'eroi
in nuvole bizzarre all'orizzonte.
Non so se dirti Amore,
forse simbiosi d'anime in fuga,
tra intrecci di illusioni
in un tempo non contingente.
Dei ed eroi rivivono nel mito
che mi circonda, tra pietre
cesellate dalla pioggia e dal vento.
Illusione pure la mia presenza
su queste amare sponde
al margine d'un sogno
forse mai vissuto finora.
Non so se chiamarti Amore...
I don't know whether to call you, Love
I don't know whether to call you love
or a sudden tumult of waves
that speaks of autumn leaves.
Your call reaches me
from deep abysses, a voice echoing
among marine cavities, lace-like rocks,
trees now almost bare.
Is it you who comes towards me?
Perhaps an illusion? Deception of the mind?
Or is it my thought, exiled from the world,
riding on new emotions?
I cannot tell you if it is Love
or the poignant call of leaves
between sky and sea from which Venus
is reborn from foam again
among shadows of gods and heroes
in whimsical clouds on the horizon.
I cannot tell you, Love,
perhaps a symbiosis of fleeing souls,
among entwined illusions
in a non-contingent time.
Gods and heroes come alive in the myth
that surrounds me, among stones
carved by rain and wind.
My presence here may also be an illusion
on these bitter shores,
at the edge of a dream
perhaps never lived so far.
I don't know whether to call you Love...