Lo so che non son solo e tu ci sei
origli alla mia porta appena sveglia
il suon t’è giunto della radiosveglia
son pigro ed a letto ancor starei.
Ma sei distante, e t’accarezzerei,
sento frignare l’olio nella teglia
l’acre odore del fritto mi risveglia
e un buon caffè con te mi gusterei.
Anch’io sono lontano ed ozio a letto
la testa abbandonata sui cuscini
ma col pensiero a te sono vicino
sto disegnando in mente un cuoricino
che l’ale batte come gli uccellini
e in becco un roseo fiore anche ci metto.
Forse salvato già l’hai in galleria,
lo guardi con un po’ di nostalgia.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 17.09.2022 – 13:03)
- Sonetto ritornellato
- Nella mia foto: Oleandro rosa alla Rocca di Suvereto (LI)
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