Al tempo dei tempi tanti tanti per non morire si mettevano in cammino, e chi arrivava per caso o per destino diceva che l’acqua era un liquore divino , e prima di bagnare il corpo sofferente , in coro si mettevano a cantare, si battevano il petto e giuravano grazie ed eterno rispetto.
E fu così che l’acqua anni e anni che non si possono contare fu madre onorata e regina acclamata, e ovunque e chiunque alla vista di fiumi, laghi e torrenti, gorghi, sorgive e sorgenti, costruiva templi e monumenti, statue colonne e ornamenti.
E venivano ninfe sirene e folletti, fanciulle e giovinetti giocavano,melodie e corteggiamenti, con l’acque amoreggiavano le sponde, da cui “vergine nacque Venere e fè col suo sorriso le isole feconde”
Uomini grandi forti e potenti, e uomini miseri deboli e scontenti, poeti filosofi negromanti, venivano alle sorgenti, s’inginocchiavano , pregavano ed ascoltavano.
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Nicola Lo Bianco, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.