Pubblicato il 09/06/2022 19:06:21
Appari improvviso, assorto seduto su una panchina laddove il belvedere è ordito di terra e grumi di case.
Mi siedo accanto a te, chiudiamo entrambi lo smartphone quasi all'unisono ci sorridiamo. Ho un uomo che m'aspetta sotto nella piazzetta dove la torre fronteggia il campanile, un altro al cellulare e tu chissà quali amori anche tu stai vivendo. Riconosco l'apprensione di un oltre.
Rimaniamo un eterno istante a fissare questa terra, senza parlare un tremolio di foglie ci canta una canzone che non conosciamo.
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