Pubblicato il 24/04/2022 18:34:06
È mattina presto, si sentono i miei passi e tutt’intorno tace e nel silenzio dorme, le serrande dei negozi si apriranno piano come palpebre dopo una lunga notte insonne.
Sono calma, felice, il giorno mi appartiene, con esso, tutto ciò che voglio potrei fare, riempirlo di tanti sogni, pensieri di luce, ruotarlo tra le mani come un globo gigante.
Poi le strade cominciano a riempirsi d’auto, di clacson, rumore, di mille parole e fumo, le persone si affrettano, con me si scontrano e sento che il giorno dalle mani mi sfugge.
Si spoglia dell’allegria con la quale prima l’ho vestito. Ora dipende dall’altra gente. Sulle sue spalle si urtano noia e stress e dalle mie dita scivola come un serpente.
E il giorno nudo più non mi appartiene.
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