Pubblicato il 23/04/2022 12:01:49
Quante ore consumate a immaginarla e notti e giorni passati a farla e rifarla con parole o tratti di matita lei, l'immaginabile infinita. Su fogli bianchi o letti o negli specchi impudici sempre diversa e sempre uguale e luci e ombre a nascondere crepacci e cavità e fessure poi credere che sia vero, che sia per me la vulva che appare togliendo i tagli e le censure. E non c'è fine e forse non ci fu un inizio a quell'immaginabile infinita e eterna la giovinezza o la vecchiezza son fuori dal quadro lo sguardo fisso sulla spalancata soglia dell'amore.
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