Pubblicato il 26/09/2017 15:28:03
"(...) L'io del poeta è presentato mediante un'antitesi: da un lato Enialio, epiteto di Ares, il dio della guerra (...), dall'altro la dolcezza del dono delle Muse, di cui Archiloco si definisce non servo, ma conoscitore, precisando in tal modo la sua originale posizione nei confronti della poesia: di fronte a essa egli non è passivo strumento dell'ispirazione divina, ma demiurgo in possesso degli strumenti per plasmare la sua materia poetica." (G. Broccia, Tradizione ed esegesi, Studi su Archiloco e sulla lirica greca arcaica, Brescia 1969, pp. 75-80)
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