Quando Cristo inciampò
lo sferzarono ancora,
e ancora.
A nulla valse la pietà del cosmo.
La nebbia prevalse
sottile e leggera come lama di rasoio
galleggiava sul filo del lago
insieme alla fuga della ragione.
Nuotare l'uomo non sapeva
rinunciando alle profondità dell'anima
dove albergava
la pesante eredità del senno.
Con gli occhi al cielo e le spalle al legno
al freddo dolore dei chiodi
vide uomini togliergli il dono
offrendolo in pasto a fiere.
A nulla servì esigere il perché,
invocare per loro il perdono,
i fossi erano al sole
e le grotte attendevano il buio.
Da allora l'amore divenne sacrificio
che si spinse
fino all'ultimo abbraccio dell'assenza.
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