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Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Autobiografia del silenzio


Testo proposto da LaRecherche.it

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Pubblicato il 11/04/2022 12:00:00

 

*

 

sentire quelle mani

sempre

scavare la pelle

 

il dolore nell’anima

 

camminare soli

guardare oltre

 

sperare nel vuoto

desiderare

non sentire più

quel fragore

che insanguina

 

dimmi tu - dimmi

ci sarà un giorno

il bianco velo della resurrezione?

 

 

*

 

non c’era sapone - niente acqua -

per lavare via

l’ombra sudicia sulla pelle

la pelle impaurita dalla carezza

che ha il volto mostruoso di satana

 

ma la bambola le dimenticherà

quelle mani sporche

che l’hanno portata nel silenzio

interno delle costole

 

il suo biancore immenso

rende luce tra quel nero

e l’avvolge nel suo stesso bene

quel bene ha per combattere

e quella pura essenza di bambina

 

niente reggerà il peso del mondo

 - atomi più grandi delle molecole -

ognuno trova poi il suo riparo

quel luogo sicuro e sacro dove

                                             non sentire

 

 

*

 

Con la penna in mano

scavare tra le costole

 

un violino urla

lo sconcerto del vuoto

 

il dolore è una cosa solida

quando afferra

sono le mani a lasciare la presa.

 

 

*

 

Ancora mi chiedo

cosa farò da grande

mentre conto le rughe

che sorridono sul mio viso

 

mi ostino a non tingere

i capelli come se quel bianco

fosse il velo della prima comunione

 

cerco un abbraccio

lo cerco nello sguardo

di chi non ho ancora incontrato

 

poi mi specchio negli occhi di mio figlio

e ritrovo l'amore di mio padre

forse sono loro la ragione

il senso della vita

 

e questa parola

che a volte mi esce insanguinata

 

 

[ da Autobiografia del silenzio - l’orco e la bambina, Cinzia Marulli, La Vita Felice, 2022 ]

 

 


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