LE CLOCHES
(Di Guillaume Apollinaire)
Mon beau tzigane mon amant
Écoute les cloches qui sonnent
Nous nous aimions éperdument
Croyant n’être vus de personne
Mais nous étions bien mal cachés
Toutes les cloches à la ronde
Nous ont vus du haut des clochers
Et le disent à tout le monde
Demain Cyprien et Henri
Marie Ursule et Catherine
La boulangère et son mari
Et puis Gertrude ma cousine
Souriront quand je passerai
Je ne saurai plus où me mettre
Tu seras loin Je pleurerai
J’en mourrai peut-être
Guillaume Apollinaire, Rhénanes, Alcools, 1913
LE CAMPANE
(Traduzione ed adattamento poetico di Salvatore Armando Santoro)
Affascinante zigano amante mio
Ascolta come squillano le campane
Noi ci amavamo perdutamente
Credendo che nessuno ci avrebbe visto
Invece ci eravamo nascosti davvero male
Tutte le campane intorno a noi
Ci hanno spiati dall’alto dei campanili
E l’hanno raccontato a tutti
Domattina Cipriano ed Enrico
Maria Ursula e Caterina
La fornaia e suo marito
E dopo anche mia cugina Gertrude
Sghignazzeranno quando mi vedranno passare
Ed io non saprò dove andarmi a nascondere
Tu sarai lontano mi angoscerò
Può darsi che morirò dalla vergogna
(Boccheggiano 19.10.2021 – 10:00)
www-poetare.it/santoro/santoro6.html (e pagine precedenti)
La foto è tratta dal portale: http://parrocchiemaggia.ch/parrocchie/someo/edifici-religiosi/il-campanile
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