Potremmo
potremmo rubare alle mele il tempo
ma manca la voglia. Impensabile
l‘inerpicarsi tra i solari meandri
di rituali amor duali.
Secolari impedimenti
incastonati tra maestri muri
di questa nostra vita
contrastano e solerte
a inverosimili mostruosità
sempre si prostra.
Sì che cavernicoli dovremmo
oltre trapassato
al remoto relegare
ma nel tempo ha remato, purtroppo
e, senza sbiadire, ne è rimasta al passo.
Tant’è costretti s‘appare
al non potersi disgiungere
dal proprio masso.
Accesi l’occhi
d‘accecanti emozioni, e meno, lucidi
per insano egoismo, che ingrato
mai la propria brama spenge
anzi, per tangenti inconsistenti
che offuscano le menti, spinge
e tra nebbie avvolge
di sogni evanescenti.
Mentre per bisogni - d’altri -
assopito resta lo spiraglio
giace all‘angolo
da boria relegato.
E assottiglia il tempo
come una tenaglia
al loro collo stringe.
Narcisa e tenace
è prigione
che ragioni
non vuole sentire.
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