Pubblicato il 17/07/2021 16:17:31
“[…]Ma già l’aria abbuia, chi è in cammino s’affretta, cerca con gli occhi riverberi di fuochi e di lampade: presto nevica, sarà tutto finito ancora una volta.” Attilio Bertolucci: “L’erba”
Mi concede il tempo di non sprofondare dentro la schiuma del giorno sdrucito? Di stare, secchio d’acqua che scintilla al sole scomposto dell’inverno?
Senza gelo temere e lì aspettare!
Mani s’impastino di lavoro, orme s’affrettino dietro nuvole tardive. In un mattino si compia la voce, l’aria frantumi tutta questa vita sospesa. E s’appresti, carezzando la terra nera, al mio viso, al mio sangue, la pioggia più veloce, la più inattesa. Quella che scopre semi nascosti, quasi consumati dall’ansia e dal timore.
Tutto in un mattino, nemmeno gridato. Solamente piano respirato, dietro gli occhi tradendo il più piccolo, il più innocente dei sogni.
© Bruno Centomo: La metà del meno - EtaBeta ediz. 2021
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