Siede già al porto un apolide senza meta,
estraneo alle sirene della sera.
Gusta l’ultima tazzina di caffe,
accanto tiene una sigaretta mozza,
prima di partire per un’altra stagione,
egli ad un ricordo s’ancora,
per una donna che mai più dimenticherà.
Come un viandante grato al sentir vivere,
non manca più di illudersi,
pur di seguire una breve stella,
è la stessa che lo condurrà,
nel tramestio danzante delle placide onde,
tra i molti pensieri che oscillano,
in attimi in cui basterebbe mollare l’ancora.
Orsù, giovane perché ancora indugi?
Non puoi fuggire i sentimenti,
come un ignavo che non s’offende
e mentre il fuoco dorme in un portacenere,
il respiro tuo si posa nell’ora che viene:
degli uomini sono le traversate
oltre l’orizzonte e verso fati inusuali.
(poiché siamo tutti come barche sospese sul mare).
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Emanuela Lazzaro, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.