Pubblicato il 04/04/2021 22:45:54
Versai lacrime amare sulla Croce, sotto la Croce tutte le raccolsi nessuno mano mosse, nessuna spina dalla testa tolsi.
Lasciai che la candela accesa lentamente la cera poi sciogliesse, cera su cera sul moccolo poi crebbe s’accese anche il supporto che la resse.
E illuminò quel volto flagellato da anni di ignoranza e intolleranza la fede non bastò a rimodellare quel Cristo tante volte bestemmiato.
Su quel barcone provò più d’una volta a chiedere accoglienza ma chiusero i cancelli e dopo i porti invano si cercò bambini e morti.
Ed aspettò un suono di campane, ma a sciogliere quei nodi non bastò taglio con la lama ardente, non bastò dire: “Per oggi son credente”!
Sbarcò a terra, ma che terra amara sentì cantare da un nero pescatore quel barcone appena galleggiava nel sangue del Cristo sprofondava.
E già s’alzava l’urlo nelle tende pesava lavorare con le spine ma la corona in testa era pesante e l’opulenta sponda più distante. Ed aspettò che il suono di campana il silenzio sciogliesse. S’illuse. Per il suo soffrire non c’è liberazione e non c’è Pasqua che dia Resurrezione.
Salvatore Armando Santoro (Boccheggiano 04.04.2021 : 9:40)
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