Pubblicato il 19/05/2010 23:35:18
... forse era meglio se mi davo all’ippica. Ma il problema è che non so cavalcare e sono così pigra, ma così pigra, che di andare al maneggio proprio non mi va. Costi a parte che, comunque, non posso sottovalutare. In tutta la mia vita ho cavalcato solo un cammello - in Tunisia durante il mio unico viaggio di nozze - e qualche uomo. Ma ora che mi son fatta suora di clausura, ho seri dubbi sulla possibilità di poter cavalcare ancora uomini e cammelli. Del resto l'equitazione non è materia così facile come blatera il vecchio detto che, invero, sarebbe meglio rifuggire in quanto di vecchia e sorpassata matrice fascista, così fascista che persino il Duce la rifiutò asserendo che "il libro e il moschetto" erano sicuramente da preferire. Dissento sul moschetto ma, sul libro credo non si possa dissentire. Ora che ci penso, il professore di ginnastica che avevo al liceo era stato, in gioventù, maestro di scherma di Mussolini e ogni tanto, poiché ero la migliore amica di sua figlia e bazzicavo casa sua, mi mostrava le foto scattate con lui durante le esercitazioni. Beh, insomma, il prof. mi chiamava "angelo di ippopotamo", perché ogni volta che mi costringeva a saltare il cavallo, inevitabilmente, con la mia nota agilità da pachiderma, ci piombavo in ginocchio ricascando poi all'indietro con un tonfo sordo. Ippopotamo significa “cavallo di fiume” e, forse, quel nomignolo mi si addice più oggi che allora, perché, anche se non cavalco l'onda, cavalco, seppure indirettamente e nolente, acque fangose. Inoltre, da casalinga, un po’ “angelo” mi sento davvero. Se non altro, l’angelo del focolare. Ma con qualche scottatura! Una delle ultime, infatti aveva proprio a che fare con l’ippica. Dovevo concludere un affare con un tizio che praticava ippodromi e non solo ma, ahimè, l’Ippica andò in crisi e l’affare andò in fumo!
L’ironia della sorte mi perseguita!
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