Pubblicato il 20/05/2017 06:20:11
LEGISLAZIONE ITALIA PER IL CINEMA : BY CINEUROPA NEWS
Franceschini: "Prima dell'estate tutti i decreti attuativi della nuova legge cinema" di Camillo De Marco
18/05/2017 - Il ministro della cultura incontra la stampa a Cannes. Su Cinecittà promette un ritorno alla proprietà pubblica e una cittadella che attragga gli investimenti stranieri.
“Prima della pausa estiva tutti i venti decreti attuativi della nuova legge cinema saranno stati emanati”. Lo ha dichiarato ieri al Festival di Cannes il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, nel corso di un incontro con la stampa in apertura della 70° edizione del festival. Ad oggi, ha spiegato Franceschini, “si è concluso l’iter dei primi 6 decreti su Consiglio superiore, nuovo fondo cinema e audiovisivo, criteri per la nazionalità dei film. I 3 decreti riguardanti il tax credit sono stati inviati ai ministeri di riferimento, mentre ulteriori 5 decreti, tra cui la disciplina dei contributi automatici, selettivi e di promozione, saranno perfezionati alla fine della prossima settimana. Entro la fine di maggio, quindi, 14 decreti saranno stati emanati. Gli ultimi 6 decreti restanti, in corso di lavorazione, saranno adottati entro Sul riassetto di Cinecittà Studios il ministro ha detto “stiamo lavorando a una nuova norma approvata dal Parlamento con la possibilità di un ritorno alla proprietà pubblica, con il coinvolgimento della Rai e quindi attraverso la costruzione di una cittadella del cinema e dell’audiovisivo, attrazione di investimenti stranieri con il tax credit”. A partire dal mese di mese di luglio, sarà la volta dei decreti legislativi”. Sul riassetto di Cinecittà Studios il ministro ha detto “stiamo lavorando a una nuova norma approvata dal Parlamento con la possibilità di un ritorno alla proprietà pubblica, con il coinvolgimento della Rai e quindi attraverso la costruzione di una cittadella del cinema e dell’audiovisivo, attrazione di investimenti stranieri con il tax credit”.
CANNES 2017 MERCATO / ITALIA True Colours punta su Fortunata, RAI Com su La tenerezza di Camillo De Marco
17/05/2017 - Nella line up di True Colours c’è anche la commedia Moglie e marito di Simone Godano con Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak e Papa Francesco - La mia idea di Arte E’ True Colours a gestire le vendite del film italiano più importante al Marché du film del Festival di Cannes 2017, Fortunata di Sergio Castellitto, entrato nella selezione ufficiale di Un Certain Regard. Dopo il successo internazionale di Non ti muovere con Penélope Cruz, il regista-attore è tornato dietro alla macchina da presa con una nuova storia di donna, protagonista Jasmine Trinca, su una sceneggiatura di Margaret Mazzantini. Il film, prodotto da Indigo e HT Film, verrà distribuito nelle sale cinematografiche italiane dal 20 maggio con Universal. Nella line up di True Colours c’è anche la commedia Moglie e marito di Simone Godano con Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak; The Open Door dell’argentina Marina Seresesky; il dramma brasiliano Two Irenes di Fabio Meira. La società guidata da Catia Rossi proporrà al mercato anche dei titoli in pre e post produzione: l’adrenalinico thriller/horror di Angelo Camba Ride, ideato e scritto dal duo di Mine , Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, interamente girato con camere GoPro e prodotto da Lucky Red e Mercurio Domina; Tito il Piccolo di Paola Randi, esperimento sci-fi/commedia familiare prodotto da Bibi Film con Rai Cinema e interpretato da Valerio Mastandrea e Clemence Poesy; l’atteso seguito del Ragazzo Invisibile di Gabriele Salvatores, prodotto da Indigo; e un curioso e unico documentario diretto da Claudio Rossi Massimi intitolato Papa Francesco - La mia idea di Arte, in cui Bergoglio apre le porte del Vaticano al mondo e fa da guida ai tesori artistici rivelando le proprie passioni personali.
RAI Com punta quest’anno su La tenerezza, ultimo film di Gianni Amelio con Elio Germano e Giovanna Mezzogiorno; Questione di Karma di Edoardo Falcone; In guerra per Amore di Pif, La guerra dei cafoni di Davide Barletti; Il padre d’Italia di Fabio Mollo. Fandango porta al Marché la commedia Smetto quando voglio - Masterclass di Sydney Sibilia e la terza puntata del franchising, ancora in post produzione, Smetto quando voglio - Ad honorem. In post produzione anche il prossimo film di Francesca Comencini, Storie di amori che non sanno stare al mondo, A casa di Antonio Albanese, Jenisch di Valentina Pedicini. In pre produzione Ovunque proteggimi di Bonifacio Angius, in sviluppo all’Atelier Cinéfondation di Cannes Fiore gemello di Laura Luchetti. Nel listino Fandango Sole Cuore Amore di Daniele Vicari, The Space Between di Ruth Borgobello, See You in Texas di Vito Palmieri, The Animal’s Wife di Victor Gaviria, It’s Not the Time of My Life di Szabolcs Hajdu.
I Wonder Pictures World Sales, nata quest’anno come sales arm del distributore omonimo creato da Andrea Romeo, vende i diritti dei documentari Carla - A Life En Pointe sulla grande danzatrice Carla Fracci, diretto da Rita Riboni; Fame di Giacomo Abruzzese; Fight Like a Girl di Simone Manetti, Ink River di Silvio Soldini, Rome is Burning di Sabina Guzzanti (in pre produzione); You Are Not Alone Anyway di Veronica Santi; Tasmania Buyers Club di Nicola Moruzzi; Cuban Dancer di Roberto Salinas.
Sono invece affidati a Intramovies i film drammatici israeliani The Testament di Amichai Greenberg e Between Worlds di Miya Hatav; la commedia Beata ignoranza di Massimiliano Bruno; Il permesso di Claudio Amendola, 2Night di Ivan Silvestrini; La ragazza del mondo di Marco Danieli; Se Dio vuole di Edoardo Falcone.
Minerva Pictures Group propone nella sua line up Falchi di Toni D’Angelo e Piccoli crimini coniugali di Alex Infascelli.
TVCO di Vincenzo Mosca punta su Caffè di Cristiano Bortone, interessante coproduzione Italia-Cina; Monte di Amir Naderi; Ivory - A Crime Story di Sergey Yastrzhembskiy; Babylon Sisters di Gigi Roccati; La notte non fa più paura di Marco Cassini e The Island of the Monks di Anne Christine Girardot. Giuria • Festival di Cannes 2017 di Fabien Lemercier
17/05/2017 - CANNES 2017: Il presidente della giuria della competizione cannense e i suoi giurati hanno parlato con la stampa di come vedono il loro ruolo e soprattutto della questione Netflix
Se il fermento mediatico, questo pomeriggio sulla Croisette, per la conferenza stampa della giuria della competizione del 70° Festival di Cannes era quello di sempre, il contenuto dell’evento è stato relativamente diverso dal solito. Perché il presidente Pedro Almodóvar e i suoi giurati Maren Ade, Jessica Chastain, Fan Bingbing, Agnès Jaoui, Paolo Sorrentino, Park Chan-wook, Will Smith e Gabriel Yared hanno sì dato qualche indizio su come concepiscono il proprio ruolo, ma è soprattutto la questione Netflix ad aver dominato gli scambi.
Ricordiamo che la selezione in concorso di due titoli (Okja e The Meyerowitz Stories) finanziati dalla piattaforma americana ha suscitato molte polemiche in Francia, portando di recente a una modifica del regolamento del Festival per l’anno prossimo (i film che aspirano a un posto in competizione dovranno avere un distributore in sala che ne garantisca l’uscita in Francia).
Come vede il suo ruolo di presidente di giuria?
Pedro Almodóvar: Frequento il Festival di Cannes dal 1982 e ci ero venuto la prima volta da spettatore. L’ho sempre vissuto come una festa e una celebrazione del cinema d’autore, che è il genere in cui mi sento a mio agio sia come regista che come semplice spettatore. Oggi con questa giuria eclettica, auguro a noi di provare la stessa emozione degli spettatori di Viridiana, di La Dolce Vita o di Apocalypse Now, film che hanno vinto la Palma d’oro, e di avere la fortuna di vivere lo stesso miracolo. La cosa più importante ora sono i film. Questa giuria conta personalità molto diverse, quindi il nostro sguardo dipenderà dalla diversità a più livelli, indipendentemente dal genere, maschile o femminile, dei cineasti.
Qual è la sua posizione rispetto al dibattito su Netflix, che ha finanziato due film in lizza per la Palma d'oro?
P. A.: Essere visibile in 190 paesi è ottimo, ma in sala e sul grande schermo! Le piattaforme digitali sono un nuovo modo per accedere alle opere, e la cosa in sé è arricchente e positiva. Ma queste nuove forme non devono sostituire quelle esistenti e non devono in alcun caso alterare le abitudini degli spettatori. L’unica soluzione è che la piattaforma di cui parliamo accetti le regole in vigore e che sono rispettate dalle altre piattaforme, in particolare le regole finanziarie e fiscali. Non posso concepire che la Palma d’oro vada a un film che non si potrà vedere sul grande schermo. Questo non vuol dire che non sia favorevole alle nuove tecnologie. Ma i giovani non hanno coscienza della capacità ipnotica contro la quale ho sempre lottato. Perché quando si vede un film per la prima volta, la dimensione dello schermo ha un ruolo importante. E ci si sente umili davanti allo schermo.
Da notare che l’attore americano Will Smith (onnipresente durante la conferenza stampa mentre Maren Ade e Paolo Sorrentino, fra gli altri, sono rimasti in silenzio) è intervenuto nel dibattito sottolineando che i suoi figli vanno al cinema e guardano anche Netflix che permette loro di aprirsi a un altro tipo di film. Anche la francese Agnès Jaoui ha dato il suo parere sulla questione: "Il mondo è in movimento, non ci si può opporre alla tecnologia, ma le piattaforme devono avere diritti e doveri, specialmente fiscali".
Ha anche suggerito, però, che la Francia rifletta sulla sua attuale cronologia dei media. "Un senso di umiltà davanti al grande schermo".
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