Pubblicato il 20/06/2008
Conservo la spera del tuo sorriso come uno scialle e ancora mi fingo la mano che mi strinse.
Ho spento tardi - o in anticipo? – la speranza di camminarti accanto in attesa di un cenno, o un sussurro, o un colpo di tosse per un sobbalzo che scuote e risveglia.
Sul mio comodino ho messo un libro di parole già lette, sotto il cuscino un rosario benedetto, sul tappeto un paio di scarpe. Senza stringhe né strap!
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