Che cos’è l’astuzia?
Non potrebbe essere la virtù di chi non ha il potere, ma le qualità per procurarselo?
Si dice chel’astuzia sia una virtù soprattutto femminile
Ed è proprio delle “astute manovre” di due donne che intendo parlare: la biblica Abigail e l’egiziana Hutsepsuth.
ABIGAIL
Visse ai tempi di Davide, quando Davide, pur essendo già considerato l’eroe nazionale per aver ucciso Golia, non era ancora colui che per la Bibbia rappresenta il personaggio più importante dopo Mosè.
All’epoca Davide, perseguitato dalla gelosia di re Saul, s’era trasformato in un fuorilegge che aveva raccolto intorno a sé tutti gli scontenti e i malumori che caratterizzano ogni epoca. Diventato il loro capo, viveva tra i monti, taglieggiando tutto il territorio, come qualunque banda di fuorilegge, per mantenere se stesso e i suoi seguacicon le loro famiglie: un particolare della sua vita che si ignora o si tende a minimizzare.
Fu il caso che pose sul suo cammino la bella Abigail, moglie di Nabal, che la Bibbia dipinge malvagio, ma soprattutto stolto.
Questo Nabalviveva nel territorio del Maon ed era molto, ma molto ricco: una ricchezza che attirò su di lui l’attenzione di Davide.
Davide, infatti, inviò un gruppo di uomini a chiedere al ricco Nabal di cedergli un po’ di quella ricchezza: provviste per sé ei suoi seguaci.
Lo fece, bisogna riconoscere, con gentilezza ed educazione, ma si trattava pur sempre diun atto di banditismo… diremmo oggi.
Nabal, però, era un uomo assai egoista. (un antico Mastro don Gesualdo) e per tutta risposta, occupato nella tosatura delle sue pecore, fece sapere al famoso fuorilegge che non aveva nessuna intenzione di donare
“a chi non soneppure da dove venga”, acqua, pane e carne, destinati ai suoi tosatori.
Il rifiuto mandò in collera Davide che ordinò a 400 dei suoi uomini di armarsi per una spedizione punitiva molto severa e, dice la Bibbia. “.. non sarebbe rimasto a Nabal allo spuntar del giorno neppure un maschio.”
Una carneficina, insomma. Secondo l’uso del tempo.
Un servo, però, riuscì ad avvertire Abigail, moglie di Nabal.
La bella Abigail, astutamente accorta e, forse, attratta dal bel fuorilegge, indossata la veste più ricca, gli andò incontro con un carico di pani, otri di vino, carne macellata, uva passa, fichi secchi e grappoli d’uva.
Attraverso un sentiero poco battuto raggiunse Davide e gli sbarrò la strada, poi gli si prostrò ai piedi chiedendo perdono a nome del tirchio marito.
“Egli (il marito) – disse la donna – è come il suo nome: stolto si chiama e stoltezza è in lui. Io, tua schiava, non avevo visto i tuoi giovani, mio signore, che avevi mandato.”
A queste parole, la bella Abigail ne fece seguire altre: una splendida collana di astutissime e mielate parole con cui riuscì non solo a placare la collera delbel fuorilegge, ma a conquistarne il cuore.
“Ora, mio signore, – concluse – poiché Dio ti ha impedito di venire al sangue e di farti giustizia con la tua mano, siano come Nabal (cioè, stolti) i tuoi nemici… Quando Dio avrà concesso tutto il bene che ha detto a tuo riguardo e ti avrà costituito capo d’Israele, tu vorrai ricordarti della tua schiava.”
E Davide non si scordò affatto della “sua schiava”.
Provvidenzialmente morto, Nabal, per un colpo apoplettico, soltanto dieci giorni dopo, Davide, assai sensibile al fascino femminile (come ebbe in seguito più volte a dimostrare) inviò messaggeri alla vedova, chiedendola in moglie.
Abigail accettò, naturalmente, e divenne una delle mogli di colui che da lì a poco sarebbe diventato re Davide.
segue: Huthsepsut - Regina Faraone
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