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La notte

di paolo massimo rossi
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Pubblicato il 13/01/2021 09:26:48

Era troppo tempo che non uscivo di notte
a percorrere strade note solo a memorie irreali.
Ho scritto, una volta,
che i nottambuli sono sempre gli stessi.
Non so, più nessuno conosco,
se il mondo è deserto hanno avuto paura anche loro,
gli ultimi della mia razza.

E mentre il tempo è indolente
un altro mondo esiste,
asciutto e pulito, in cui vivono
ora e forse, tutti quelli
che furono sconosciuti compagni,
se chiedono ancora, se sognano,
se le passioni guidano i gesti,
se le membra e il cuore hanno
dolcissime la culla ed il letto.

Ma oggi sono fuori
Per cercare ancora di me,
guardando riflessi confusi
ascoltando rumori argentati,
forse veloci, forse brillanti:
sarò bersaglio da colpire di fronte
o da ferire, uomo in quel mondo,
con dardi come strali di parole.

Era tempo dunque che uscissi di notte
a percorrere luoghi già usati in ritorni d’inverno,
e non importa se i nottambuli
più non sono gli stessi,
ecco, qualcuno mi è attorno
nella strada che è segno di attese,
è desiderio di vivere il loro,
- quelli di una nuova razza -.

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