Oltre la finestra ed oltre la prima freddezza,
Vedo il tramonto un po’ adornarsi,
tra le nuvole un flebile raggio di sole
a riscaldare sta il cielo all’imbrunire.
Come in un gioco di più colori
che con mani esperte il Divino lega,
le brevi gocce di pioggia danzano nell’aria,
tintinnano un po’ sull’erba,
di sporco assai si ingrossano
e s’ammassano infine scivolando a terra.
Si empiono i fossi nel silenzio,
si copre di foglie secche, gravide di nebbia,
il prato ancora più assetato,
nell’andare di attimi che fuggono il tempo,
avvizziscono i cappelli dei funghi,
perdendo spore che marciscono nell’acqua.
Muta è l’età che non muta:
mentre la sera bussa stanca alla mia porta,
tutto intorno a me si tace,
l’Autunno depone già le sue sfumature
e rotolando ancora tra la gente,
come un pittore, stende la sua mano sopra i giorni.
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