Mai guardare il volto dei poeti,
meglio leggere il loro animo
analizzare i loro pensieri disegnati nei versi
scavare nei loro cuori
rivoltare con un vomere le loro emozioni
ubriacarsi con il dolce liquore della frutta matura
della spremitura ricavata dagli acini dell’uva prodotta.
Leopardi, Foscolo, Pascoli, Pasternak, Montale,
Ungaretti, Garcia Lorca, Whitman, Merini,
immagini meglio da pensare che da vedere
che non emanano nulla di poetico dai loro volti anonimi
che non emozionano.
Ma emoziona l’ascolto,
la declamazione altrettanto anonima d’una voce vibrante,
intensa,
emozionante,
che scaturisce da un box metallico
ricco di suoni,
di tensione,
di malinconia,
di gioia,
di espressioni che addolciscono il cuore.
Non guardate il mio volto,
oggi appassito dagli anni,
non osservate i miei capelli bianchi,
ma analizzate i miei versi
le parole che echeggiano in rete
che diffondono emozioni per nulla represse
che svolazzano libere nel cielo come aquiloni
che urlano rabbia per l’indifferenza del mondo
per i drammi che lo attraversano
per le guerre che mai finiscono
per le prepotenze che si ripetono
per l’amore che urlano
e che nessuno raccoglie.
Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 27.12.2020 – 10:24)