Pubblicato il 20/12/2020 13:09:33
CANTO QUARTO
(CAMMINI DEL DESIDERIO) Musici sognatori concertano In flautati e incrociati accordi, fantasie che l’anima accarezza In attesa che fiamma lunginante Ecciti, in un vagheggiato fuoco, Lo stupore di bendisposte vaine, peraltro non eiaculate ancora. Libertà di scendere o bruciare, Tertium non identificabile, Sarebbe illusorio salvavita. Intimità di sospirati amori E irreprimibili ingenuità del cuore Ansiose chiedono risposte invere, ma a quale richiedente grazia? Diffida o vanìloqua dialettica? Ora, l’ermeticamente usata lingua, Tra desideri materialmente Mutanti e cadenze artificiose, tocca e usa con sale e lacrime un indagare vacuamente invaso. Vedere per godere, guardare per Capire, come delacroce fece Allor che in Sardanàpalo morente Mostrò un annoiato ghigno rivolto Alle sue donne nude e in lacrime, Allacciate a eunuchi e nuovi amanti. Ma tutto potrebbe rivelarsi come un finto seducente happening, un universo che dal nulla erompe, specchio di umane e risognate ombre. Musicale trio in blu maggiore Accompagna l’onda del desiderio Là dove febbrilmente aspettano sensuali sguardi e casuali amplessi, Morbose pulsioni erotizzanti, E voglie di epitelici abbandoni.
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