Gli Scrittori Europei in questo primo ventennio del Novecento modificano strada facendo la loro arte, pur mantenendo le caratteristiche iniziali.
Iniziando dalla Narrativa possiamo dire che gioca un ruolo cardine, il tono realistico – psicologico.
Possiamo annoverare tra gli scrittori che scavano nell’animo dell’uomo per capirne i comportamenti relazionati al sociale:
James Joyce, Italo Svevo, Thomas Mann.
Lo scrittore Proust dal canto suo ebbe la genialità di far rivivere attraverso il romanzo di memoria il passato e questa intuizione per la letteratura si evince anche oggi.
Luigi Pirandello a come concezione base la maschera che l’uomo nella società si costringe ad avere.
Nell’Età delle Avanguardie si formarono correnti letterarie importanti come il: Futurismo, il cubismo, il dadaismo, il surrealismo, L’Espressionismo, il Crepuscolarismo e L’Ermetismo.
Il Futurismo aveva come importanti letterari: Marinetti e Majakovskij.
Era un modo rivoluzionario di vedere l’arte, soprattutto nello stile e il tema predominante era l’interpretazione del nuovo nella modernità.
Il cubismo, il dadaismo, il surrealismo, fu una conseguenza in Europa di tutto ciò.
L’Espressionismo sorge in Germania e l’istinto e l’irrazionalità erano i punti fermi, dove Franz Kafka in maniera più drammatica rende evidente la sofferenza solitaria dell’uomo alla ricerca di un assoluto non decifrabile.
Il Crepuscolarismo fu un movimento di poeti alla ricerca di versi antiretorici e i principali poeti, furono Gozzano, Moretti, Govoni, Corazzini.
L’Ermetismo fu la più alta espressione poetica italiana del ‘900 legata al sentimento sofferto come la crisi dei valori e la parola assume grande rilevanza e una sensazione di vibrazione musicale.
Poesia ricca di simboli come insegna Mallarmè.
Esponenti fondamentali furono, Salvatore Quasimodo, Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale e in Francia Guillaume Apollinaire che getta le basi al surrealismo, ispirandosi a Freud e in Spagna, Pedro Salinas poeta sensibile e anticonformista.
Mauro Di Fabrizio
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