Pubblicato il 28/09/2020 21:19:25
C'è un tempo in cui si tenta inutilmente di riempire le crepe con un soffio. Quando sorridi disperatamente, è inevitabile - senti che dentro di esse c'è già un castello di sabbia, una chiesa con angeli piccoli e di nessuno ancora e la patria di tutte le preghiere calligrafiate per tre quarti e sospirate per l'ultimo iconico passo tra la polvere e la neve: “Pietà di me, Signore, abbi pietà di me” sono così vicini e separati gli attimi sepolti nell'alto degli sguardi toccati da una sola parola
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