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Giovedì 15 settembre ore 18
Presentazione del libro:
NIENT'ALTRO DA VEDERE
Cinema, omosessualità, differenze etniche
Lo spaesamento verbalizzato di un migrante, alla ricerca di nuove identificazioni
dopo aver superato la soglia. Il folle grido di un omosessuale ancheggiante. Indigeni
in gabbia, ammaestrati e pronti all'esportazione, o relegati ai margini del quadro,
quale tappezzeria che fa ambiente. Grandi seduttori perversi che assediano giovani
imberbi o ingenue fanciulle, coinvolgendoli in pratiche a dir poco riprovevoli: lettura,
musica elettronica, sodomia. Puri corpi che non (si) dicono ma che unicamente
fanno, Soggetti ineffabili che, nella loro unicità irriducibile, incarnano il mistero
dell'essere, rivelando le intermittenze del cuore e i paradossi dell'intimità.
Di questo eterogeneo coacervo di figure e pratiche filmiche, Nient'altro da vedere dà
conto, proponendo un viaggio inedito e appassionante attraverso le rappresentazioni
delle omosessualità e delle alterità etniche nella cinematografia europea del
Novecento.
Manuel Billi (1979) è dottore in Arti Visive, critico cinematografico (“Gli Spietati”) e docente e ricercatore presso le Università Paris Est-Créteil e Paris 3, Sorbonne Nouvelle. Vive a Parigi. Autore di numerosi saggi in italiano e in francese sul cinema e sull’arte contemporanea, collabora con il Centre Pompidou e con il collettivo dʼartisti Pointligneplan.
Sabato 17 settembre ore 18
Presentazione del libro di Annamaria Ciampaglia:
Il Ragazzo sotto l'ombrello
La musica di Federico Scalas
Le fotografie di Letizia Tavani in mostra fino al 24 settembre
Il tour de “Il ragazzo sotto l'ombrello” riprende da Odradek, dove la presentazione e il reading dell'autrice si arricchiranno della personale fotografica di Letizia Tavani - che esporrà una selezione di immagini tratte dalla pubblicazione - e dell'accompagnamento di alcuni brani musicali tratti dal repertorio di cantautrice di Annamaria Ciampaglia interpretati da Federico Scalas.
“Il ragazzo sotto l’ombrello” è una storia centrata sulle vicende di Liza e Andreas, due adolescenti, lei ostile e ribelle ad ogni forma di omologazione, lui felicemente transessuale, uniti da un’isola immaginaria, regno di tutti i loro sogni. Sullo sfondo, un quartiere di periferia romana agli inizi degli anni 80’, (un po’ come nelle commedie di De Filippo i vicoli e le case della vecchia Napoli) e sul palco, Liza, Andreas e tanti personaggi di cui nessuno, di fronte agli eventi può dirsi buono o cattivo: i genitori, il prete, gli amici, le famiglie del quartiere. L’unica condanna cade su tutti quelli che hanno giudicato i fatti e le persone determinando consapevolmente l’epilogo di questa storia.
La prima pubblicazione è un momento importante - provare per credere – e affidarla a “Il ragazzo sotto l'ombrello" assume un sapore del tutto speciale. Perché si tratta di una storia molto particolare, ispirata a fatti vermente accaduti, dove dire che il tema centrale è la diversità, o l'omosessualità, non ne esaurirebbe affatto il contenuto, che è una storia di strada, di due ragazzi, adolescenti che coltivano insieme una stupenda amicizia e che pagano lo scotto dell'ignoranza ostile e consapevole della brava gente di quartiere. Perché è un vecchio manoscritto non più elaborato, poiché legato ad un’ adolescenza, la propria, da cui l'autrice pensava d’essersi allontanata, e invece, dentro nessuno è mai veramente cambiato: e prima o poi qualcuno ti riconosce. “Il ragazzo sotto l'ombrello”, pubblicato con licenza Creative Commons dall'editrice Stelle Cadenti su carta riciclata, è corredato di immagini inedite di Letizia Tavani - di cui viene esposta una selezione - che vogliono evocare alcune delle tante emozioni che il racconto suscita, aprendo con le situazioni, i personaggi, le parole di Annamaria un dialogo sull'amicizia, la diversità, il corpo, l'amore, il dolore ecc che speriamo non abbia mai fine.
Sabato 1 ottobre ore 18
Inaugurazione della mostra fotografica di Gianto:
Città
fino a venerdì 7 ottobre
Gianto vive e lavora a Roma. Da sempre si occupa di fotografia, che lo ha visto protagonista di numerose ricerche ed esposizioni; ha esposto in numerosi enti pubblici e privati, nell'ambito di rassegne internazionali e locali; nel mese di maggio 2010 ha presentato in mostra immagini che si riallacciano costruttivamente alla rassegna odierna e alla ricerca relativa al mosso in fotografia, qui presentato però come un conseguente approfondimento teorico, più che una tecnica, per trovare nuove forme di espressione in uno spostarsi attraverso lo spazio che ha il fotografo-osservatore come protagonista; recentemente la sua ricerca si è spostata anche sul cinema, in cui l'artista ravvisa dei canoni estetici che spesso possono essere paragonati alla fotografia e alle dinamiche fotografiche.
Giovedì 6 ottobre 2011 ore 17.00
ANNA POLITKOVSKAJA
le parole possono salvare delle vite
7 ottobre 2006 – 7 ottobre 2011
a cura di Daniela Zini
Definita dal Cremlino “donna non rieducabile”, Anna Politkovskaja veniva abbattuta, esattamente cinque anni fa, il 7 ottobre 2006, giorno del compleanno di Vladimir Putin. Il suo corpo veniva ritrovato, alle 17,10, da una vicina, nell’ascensore del suo stabile, in via Lesnaja, nel centro di Mosca. Accanto al suo cadavere, la polizia rinveniva una pistola Makarov 9 mm. e quattro bozzoli. Anna Politkovskaja era la ventunesima giornalista assassinata in Russia dall’elezione di Vladimir Putin, nel 2000. Con lei, moriva, per molti, la speranza che la Russia potesse liberarsi dai fantasmi del passato e diventare una grande democrazia rispettosa dei diritti umani.
La sicurezza dei giornalisti è essenziale alla difesa del diritto dei cittadini ad accedere alle informazioni e del diritto dei giornalisti a darle senza pregiudizio alcuno per la propria sicurezza. Gli Stati e la società devono creare e mantenere le condizioni necessarie perché questi diritti fondamentali siano esercitati da tutti. E, quando i crimini contro i giornalisti restano impuniti, si può dubitare dell’impegno degli Stati a difendere le libertà fondamentali e a imporre la supremazia del diritto. Di conseguenza, gli Stati devono adottare una posizione ferma per impedire gli assassinii dei giornalisti e assicurare gli autori di tali crimini alla giustizia.
Questa serata ha lo scopo di ricordare i principi fondamentali della libertà di stampa e di rendere omaggio ai giornalisti morti nell’adempimento del proprio lavoro.
Il programma della serata prevede interventi e letture, che offriranno occasioni di intrattenimento e di riflessione a tutti.
SABATO 8 OTTOBRE ORE 18
Inaugurazione della mostra di pittura:
GUARDANDO AL RICORDO
di LOREDANA GIANNOTTI
Loredana Giannotti è un'artista che vive e lavora a Roma. Nasce in Egitto e da quel luogo porta con sè un amore per alcuni colori, come ilgiallo del sole e del deserto.
Lavora elaborando ricordi-foto del passato, cui dà una sua interpretazione. Il tratto è abbastanza veloce e istintivo come non volesse far svanire l'emozione dell'immagine evocata. Utilizza il giallo ocra come si faceva nella preparazione
dei dipinti antichi e in alcune opere ci lavora sopra con il bianco e il nero per rendere ancora piu' "passata e irreale" la sensazione. Per questa mostra presenta alcune opere realizzate ad olio.
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Odradek La Libreria è aperta tutti i giorni, dalle 9,00 alle 20,00. I festivi dalle ore 10,00 alle ore 20,00 (da domenica 18 settembre).
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