Il VI tomo della grande Storia criminale del cristianesimo di KarlHeinz Deschner (che si conclude con il X) si occupa del periodo XI e XII secolo.
Si tratta di secoli molto importanti nella storia della europea che va dall'imperatore Enrico II sino a Federico I il Barbarossa.
L'analisi dello storico tedesco è supportata dalla consueta mole di documenti dell'epoca.
É un arco temporale che vede un sovrapporsi di papi, con andate e uscite e ritorni incredibile, vi sono periodi con tre papi contemporaneamente.
Le lotte interne sono cruente e raramente il vicario di Cristo riesce a risiedere nella città eterna.
Come sin dall'inizio del cristianesimo, ognuno taccia l'avversario di eresie e delle peggiori nefandezze.
In tutto questo i vescovi non sono meno coinvolti, spessissimo si tratta di personaggi che passano il maggior tempo a comandare eserciti e massacri per difendere i confini dei propri domini.
In questo periodo inizia la cosiddetta lotta per le investiture che va ben oltre la designazione dei prelati, si tratta invece dell'invenzione della supremazia del clero sul potere civile/imperiale.
Non si tratta solo di Gregorio VII, Enrico IV e Canossa ma di una strategia per il potere della quale Gregorio VII fu ispiratore e burattinaio ben prima di diventare papa
Siamo di fronte ad una lettura storica opposta a quella a cui noi, italiani in particolare, non siamo abituati perché sommersi da una visione della storia forzatamente clericale.
Un'occasione per chi si sentirà stimolato a leggere anche gli altri tomi della collana.
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