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di Alberto Rizzi
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Pubblicato il 14/07/2020 21:34:59

La prima cosa che colpisce

è questo nulla che separa

   questa trasparenza vigliacca

che ferma gli sguardi

                                come una parola imprevista

al tatto degli amanti che mai fummo

 

perché altrimenti destinati ad essere

 

e poi c’è il silenzio

                             quello che cresce sterminato

da assenza imprevista di parole

 

Gli alberi si muovevano appena

                                                 per grazia di vento

anche ai miei occhi

malgrado li tenessi chiusi

 

la mia staticità presente

fu poi intersecata

dal lento passo di un anziano

 

fuori dai nostri abbracci mancati

                                                  il cigolio di oggetti nelle sue tasche

alza nugoli di zanzare

                                 testimoni di degrado

al mondo come all’anima

 

Traspare dall’uccello

                                che di sua presenza macchia il prato

l’impronta sua di sauro

 

perciò anche nella tua regressione

si manifesta il tutto dei nostri verbi

                                                      coniugati che furono

alle mille possibilità

 

Generazioni e generazioni di primati

t’hanno svuotato gli occhi

                                        ormai

li rendono opachi come acqua

da cui affiora il ricordo

di quell’esperimento fallato

                                          quando quel tuo sguardo

mi si diverge appunto

e s’incista in ere lontane

e consunte dai piani d’esistenza

che a stento ricordiamo

 

come se quegli occhi riesumassero

un Abele che uccide Caino

e in un abbraccio cosìsìa

 

Traspaiono questi pensieri limacciosi

                                          incapaci di volare

                  questi chetoni dell’animo

che rimangono nel fango d’una mente piegata

esacerbati e stanchi

 

S’apre e chiude quella mano

                                           immota tu

fra altre persone parimenti immote

e non si sa per chi ciò accada

 

solo il nulla ci resta trasparente

                                                ora

e ci separa

                condizionando il tempo

che trascorre indifferente a queste vite

 

Io sarò la tua voce

                            ma tu non lo saprai

 

 

 

(tratta dalla raccolta inedita

“Il mestiere e altri accidenti”)


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