Questa aria leggera
di poche parole
porta ricordi
e poche vocali
e sillabe mal messe.
Il vuoto riempie il vuoto
e si recide lo scricchiolio del tempo.
So cosa fare,
potrei essere male infernale
e invece mi ritrovo come un fiore di campo a godere
dell'aria della sera.
Bella questa vita che se ne va
e poi restano i versi del tuo compromesso.
Io vado dove l'anima è libera e occhi non la vedono.
Quando ogni male par ridere,
il silenzio compare e la tua vita s'avvolge d'ali
e un angelo indica il buio.
Un tempo scrivevo.
Un tempo che sarà altro tempo
mi vedrà anfora antica guardare quel tempo che fu dolore
Ultima lirica di mille altre che verranno
dove l'alba non ha notte
e le oscurità dipinte sono vite vissute.
Non amo i saluti che uccidono i vissuti.
Siamo solo fruscii che lievi lasciano tracce sulle anime,
niente più, niente altro.
E un sogno di ginestra custodirà i petali secchi
d'un'estate lontana che ancora mostra il suo calore
che nessuno potrai mai capire.
Mai ebbi troppe parole per parlare,
solo qualche verso
e quello che scrissi riempì i miei finti mondi
tanto finti da essere veri.
Ora finisce quest'ultimo rigo per tacere sul male ricevuto.
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