Pubblicato il 16/01/2017 18:51:02
‘SCACCO AL RE’ – un thriller di Eraldo Guadagnoli – Cavinato Editore 2016
Un ‘gioco’ questo, così si è voluto evocare, che potremmo definire uno ‘scacco all’arroganza’, agli ‘scalatori sociali’ e a tutti quanti passerebbero sul corpo della propria madre pur di arrivare al ‘top del top’. Appariscenti e avidi, mai sazi del successo che pure fin troppo spesso gli arride, elargiscono sorrisi solo per accaparrarsi la benevolenza del prossimo, per poi accoltellare alle spalle anche il loro migliore amico. Siamo a Manhattan in quel di New York, New York ai giorni nostri e la trama di questo romanzo potrebbe essere stata scritta durante la notte appena trascorsa, riferita all’ambiente altolocato della giurisprudenza americana che, da quanto abbiamo appreso in numerosi film e corti trasferiti sullo schermo, è alquanto attiva nei diversi ambiti della società con i risvolti negativo-positivi che ne conseguono, anche se tutti e sempre a lieto fine, per quanto non sia proprio così che poi vanno a finire le cose. L’autore ha però voluto distinguere il suo ‘primo’ romanzo dagli altri, soprattutto da un certo cinema riverente alla legislazione americana del ‘politically correct’, inscenando una trama a incastro, come appunto accade nel gioco degli scacchi quando il Re sfuggito a più riprese agli attacchi nemici, si arrocca e all’apparenza non è più attaccabile. Ma non è così, la partita è comunque persa e il Re deve pagare il prezzo della sconfitta che non aspetta ad arrivare. Di fatto, in questo ‘caso’ davvero particolare, arriva con tale ‘sottile violenza’ da sconvolgere l’intero impianto del match la cui singola mossa è quella decisiva. In realtà il match si svolge senza autentici nemici, anzi è vero il contrario, tra l’infirgardia di due amici-amanti di una partita giocata in illo tempore e mai ultimata e, un’altra in chiave psicologica, di ben altri fautori, un manager Michael Carter a capo di un’affermato studio legale e un giovane brillante avvocato. Qui la disputa vera e propria cambia aspetto e si svolge tutta all’interno delle pagine che vengono sfogliate, in cui è il lettore stesso a sciogliere l’intreccio della matassa man mano che s’accresce la sua conoscenza dei fatti. Non c’è che dire, è questo un thriller 3.0 che mette a fuoco, spogliandoli, i caratteri e i problemi connaturati in ognuno di noi che leggiamo e di una molteplicità di soggetti che incontriamo o che siamo costretti a subire nei posti di lavoro e nelle realtà politico-economico-sociali inerenti alla quotidianeità ‘liquida’ in cui viviamo. È il caso di dire ‘questi siamo’ anche se non siamo fatti tutti della stessa pasta, ma anche questo è un modo di dire il cui ‘valore’ è pari a ‘0’ se quelli che si sentono diversi poi non fanno nulla per affrancarsi da una certa realtà. Questo romanzo tocca proprio queste corde e, per tornare al gioco degli scacchi, si muove sulla scacchiera dal nero al bianco, ovvero dall’ombra alla luce, mettendo in risalto una diversità ‘omosessuale’ implicita negli esseri umani che non va enumerata come una malattia fisiologica, tantomeno come un’epidemia sociale da risolvere o da abbattere. Un ‘vaccino’ se mai se ne scoprisse uno, non può sostituirsi a una autodeterminazione endemica, a quella libertà che avalla l’autogestione del proprio corpo, all’autodecisione di voler ‘essere’ autore di se stesso. Per dire tutto questo l’autore, Eraldo Guadagnoli, ha speso solo 150 pagine neppure fitte di concetti, quanto affidandosi a una scrittura lineare che si lascia leggere in un paio d’ore senza intoppi, quasi il tempo di una partita a scacchi giocata all’interno di una doppia coppia i cui personaggi si sfidano a vicenda, da fa pensare a una piece teatrale svolta su un palcoscenico surreale in cui il fattore tempo è gestito autonomamente dal lettore, dall’enfasi che impiega per arrivare in fondo, per poi scoprire che il suo coinvolgimento era già previsto dall’autore, perché si sarebbe comportato esattamnte così. Ovvero, andando alla ricerca di un lieto fine che, come nella migliore tradizione americana, risulta pertanto scontato ma che personalmente non avrei voluto leggere.
Eraldo Guadagnoli è nato a Sulmona (AQ) nel 1974. Dopo gli studi classici, consegue il Master in Editoria presso l’Istituto di Formazione Superiore Comunika di Roma e inizia a collaborare come editor per diverse case editrici. “Scacco al Re” è il suo primo romanzo.
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