Pubblicato il 08/06/2020 01:20:13
Piove e l’acqua che gronda altro non bagna se non i pensieri, che goccia dopo goccia dopo goccia precipitano; potessi allo stesso modo toccarti io con dita che siano di fiato, potessi trovare in te riparo dall’oscura tempesta a rifuggire l’Ignoto, in te a me sconosciuta, nel tuo ventre straniero, nel tuo solo respiro riprendere fiato. Ma non cosi, per me, è stato scritto; il fato me volle come fiamma ove spira tormenta.
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