Pubblicato il 04/11/2010 19:37:12
Nella grigia aria della città solitaria -nel vuoto di un brindisi solo pensato- Io sono toccata, in questo giorno d'assenza, dal fuoco delle mie parole che parlano lontananze di gesti infiniti -abbassare la testa e pensare a te- come la danza dei pianeti -semplice e dolce- come sentirti respirare.
Profeta annoiato nel pomeriggio so comunque che mi ami. Tutto intorno lo dice: l'estate vicina vaticina certezze di carezze l'inverno è morto ma c'è ancora la sua anima tra gli alberi come uno sguardo sospeso tra ieri, oggi e domani: una sopravvivenza di silenzio che vuole essere dolce.
Danzo nell'incanto di sapere che mi aspetti o forse danzo nel saperti, soltanto. Il dramma dai miei occhi hai raccolto come si miete un sogno cattivo dalla notte di un bambino. La città è solitaria -non importa quante persone passano, ma quante persone sono sole- Tutti sembriamo aspettare danzare nell'incanto di domani comprare vestiti e cosmetici per nascondere il giorno d'attesa d'amore che ci fa assomigliare l'uno all'altro. E che ci vede per la strada soli lo sguardo metà rivolto fuori metà dentro.
Chissà se sarà moneta di valore...
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