Pubblicato il 02/05/2020 01:16:37
Nella foto: Via Trieste oggi a Reggio Calabria Mi son svegliato con un peso al cuore d’un colpo, all’improvviso da un bel sogno, sognavo per la mia città vagare salir le scale della Via Trieste, “tu sogni sempre” forse mi direste. Dalla cima della gradinata spingevo lo sguardo sopra la città, il Castello vedevo e dei palazzi c’era il silenzio, non c’erano schiamazzi. E mi chiedevo davvero dove fossi perché da quella vecchia scalinata solo palazzi sempre ci son stati e dei pezzenti al sole accovacciati. E ci passavo tutti i santi giorni quando uscivo bambino dalla scuola ma allora ero nel fiore dei miei anni oggi ci son gli acciacchi e un po’ di affanni. Mi son trovato dopo all’improvviso nella mia vecchia casa al Trabocchetto un’ombra si muoveva là in cucina insieme ad una tenera bambina. “Quanti anni hai?” - ho chiesto all’improvviso alla bambina dalla treccia nera? Lei mi rispose: “Son del quarantuno”; sì, era un sogno, io ne ho ottantuno. E mi svegliai, d’un colpo: eran le nove d’un nuovo giorno ed oggi splende il sole ma forte avverto ancor l’agitazione e dentro il cuore un poco di emozione. Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 3.12.2019 – 9,57)
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