Pubblicato il 18/04/2008
Il libro non ha la abituale struttura narrativa del romanzo, ma è il diario di una giovane e bella suora, sorella Sainte-Sophie, che ci descrive con brevi note quasi giornaliere, tra il 20 maggio e il 1 maggio dell’anno seguente, la sua vita nel convento. Sorella Sainte-Sophie, vive serena nel convento dove si sente protetta e di cui ama con sincerità sia l’austerità e il rigore dell’edificio sia la gaia vita della natura del giardino. Un giorno arriva nella chiesa del convento un giovane, Julien, attratto da un dipinto colà conservato, ma ben presto il dipinto passa in secondo piano ed egli ha occhi solo per sorella Sainte-Sophie, che arriva a ricevere spesso il giovane nella sua cella. Da questi incontri deriva un forte turbamento per la suora, che vive questa passione in modo alterno, a volte si sente felice di essere amata e di portare in sé questo segreto di gioia che la rende tanto diversa dalle altre consorelle, altre volte si sente prostrata sino a stare fisicamente male perché sa che il suo comportamento non si confà alla vita di una religiosa. La Madre Superiora che è teneramente amata dalla nostra giovane suora, capisce quanto succede ma non riesce a condannare recisamente la condotta di suora Sainte-Sophie, forse anche lei ha qualcosa da nascondere in un passato non troppo lontano. La narrazione è condotta in modo magistrale dalla contessa De Noailles, l’alternarsi dei sentimenti che albergano nel cuore della suora è descritto in modo molto conciso, senza per questo perdere in forza e poeticità. A fare da cornice alla vicenda c’è la vita del giardino del convento descritta nel passare delle stagioni, dando vita, come è nello stile della De Noailles, ad ogni foglia, ogni fiore ed ogni raggio di luce, sia esso del sole o della luna, che viene a posarsi sulle foglie frementi delle piante del giardino. Questo diario avvince il lettore sia per la bellezza della vicenda sia perché ogni nota giornaliera è una poesia in cui con eleganza e proprietà vengono rapportati i cambiamenti nei sentimenti umani e gli altrettanto misteriosi cambiamenti nella natura, a volte ponendo un confronto tra la debolezza umana e la forza della natura o, addiruttura – ma com’è nello stile della scrittrice – esaltando l’amore verso la natura che è ben più solido e regala maggiori gioie che l’amore dell’uomo verso i prorpio simili. Il libro è corredato da una buona prefazione di Pierre Brunel, e porta come appendice una bellissima lettera di Marcel Proust ad Anna De Noailles; attualmente il romanzo è disponibile solo nella versione originale, in francese, ma verrà presto tradotto da La Recherche.
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