Pubblicato il 06/04/2020 00:02:21
La foto del Cervino è tratta dal portale:https://www.teatrofrancoparenti.it/spettacolo/viaggio-nelle-alpi/ Spesso ritorno al mio tratturo antico alle albe antiche bagnate di salino seduto sopra tavole sconnesse di quella spiaggia vuota del reggino. E ascolto ancora l’onda sopra i sassi viscidi, scivolare pigramente, con la sirena delle navi in porto e l’urlo d’un gabbiano intermittente. Lo scintillio dell’acqua ancor ricordo, le case addormentate di Messina ed i riflessi tremuli sul mare; triste studiare Augusto e Messalina. Ma a scuola ero sempre esuberante poco incline ad ascoltare le lezioni fantasticavo, ad altro anche pensavo, e poi costretto alle ripetizioni. A settembre però recuperavo ma quel mare sereno e luccicante mi trasportava in giro coi miei sogni, di strade nuove poi ne ho fatte tante. Dalla marina sono andato all’Alpe in mezzo allo splendore dei ghiacciai un panorama senz’altro differente ma oggi fo’ l’elenco dei miei guai. Sono guai che il cuore ha generato figli di tanta antica esuberanza li curo con un paio di pastigliette ma il tempo passa ed anche la speranza. La speranza che tanto fa sognare Che l’uomo poi sospinge alle avventure ma dopo il tempo ti presenta il conto ti elenca tante stupide bravure.
Quando infine dal sonno ci svegliamo anche l’amore perso ricerchiamo. Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 22.11.2019 – 9,48)
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