Pubblicato il 27/03/2020 02:00:35
La foto è di Massimo Pisa, condivisa dalla rete. Quel sottopasso mi è tornato in mente fulmine in cielo quando c'è il sereno luce improvvisa che sveglia i ricordi e sei tornata bimba all’improvviso acqua argentina che rinfresca il viso. Quella tua voce mi ritorna a volte diafana, confusa tra i tuoi monti, quelle fughe serali nel silenzio a rubare una carezza ardita quella passione dove è mai finita? Nel buio sfioro ancora le tue mani giovani e dure, del sapor di terra, riprovo anch’io quei semplici tremori che tu provavi per la trasgressione, ritrovo fresca ancora la passione. Dove sarà finita la tua vita? Sapessi quante volte t’ho pensato quegli attimi ricerco ma non trovo nell’indice d’un libro ormai invecchiato con le scritte che il tempo ha cancellato. Spesso risento l’eco d’una voce che ancor mi chiama col mio primo nome ma io nulla più salvo, sol conservo qualche ricordo che mi spezza il cuore confuso tra la folla e il suo clamore. Ma tu ancor ci sei, col dolce viso che illuminava il buio della notte col batticuore che avvertivo a tratti quando a me ti stringevi nel silenzio di quelle notti che non passan mai e ancor oggi sei qui con i miei guai. Salvatore Armando Santoro
(Boccheggiano 11.11.2019 – 9,20)
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