Pubblicato il 21/03/2020 00:37:49
Et
vi fu un tempo
in cui l'uomo mise
in mezzo al cielo un Dio
che lo rendesse signore
di tutte le cose,
a Napoleone simile che se
se stesso
fece imperator e non le mani del papa.
Da allora
rimasero mute a osservare
le forre e le selve,
i fiumi, i mari e i laghi,
i pesci d'argento e le grandi balene,
gli uccelli e gli animali tutti
mentre l'uomo ebbro di se
le distruggeva.
Qualcuno provò a parlare,
ma si scambiarono i Tiresia
per Cassandra.
Gli dei abbadonarono il mondo
ed egli fu solo.
Ben altra corona Natura
mise allora sul capo dell'uomo
ed egli si trovò barricato in casa,
nascosto da un nemico invisibile;
il re è nudo! Il re è nudo!
'L'uomo colpevole per essere giudicato
sorgerà dalle faville, piangete!
Piangete!'
Per le strade lattine ramate,
una scarpa,
fogli di giornale letti dal vento.
I giorni han smesso di contare le ore.
Ma adesso è tempo di riscoprire
le vecchie carezze, di stringersi un pò
intorno allo stesso fuoco;
delle risate dei bimbi,
troppo spesso zittite
da adulti nervosi, delle favole
al buio sotto un cielo di cartone.
Del pane spezzato e condiviso,
Di levar la polvere da quel posto rimasto
Vuoto; delle ombre che si allontanano
In silenzio.
E dello sguardo di lei,
che c'è e c'è stata
sempre.
Che cosa conta adesso?
Per cosa vivere? Oh, è tempo
di riscoprire ciò che sei,
uomo,
e per chi combatti la tua battaglia.
E' il primo giorno
di primavera.
Lacrimosa.
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