Sogno la vita quando la morte avvince gli anni
e ancor non sazia d’aver falciato l’età acerba e giovanile ritornò quando il raccolto è nell’età che sfugge.
É nel morire di un’anima che non ha domani
il respirar di un cielo che lusinga in luce
il buio che invade il mortale corpo
e in un sorriso ricordo il vento impetuoso dell’amore
e più penso alla giusta solitudine
che solleva dal sprofondar nel fango
la vista che più non trova l’amato respiro della natura.
Gli attesi tramonti per frugar tra le stelle
l’amor che migra errante senza sponde
e invade in sogni i miei respiri segreti che nessun vive
così trasloco in ora in ora
lì dove ben venga il nuovo giorno della morte
anch’è pur io veda oltre il sogno
la verità di nuovi mondi che a tutti sfugge
e in questa misera sfida io raccolgo a fermentar parole
e la speranza pura di una nuova eterna vita.
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