Pubblicato il 30/07/2010 08:58:24
Ciò che di me sapeste non fu che la scialbatura, la tonaca che riveste la nostra umana ventura.
Ed era forse oltre il telo l'azzurro tranquillo; vietava il limpido cielo solo un sigillo.
O vero c'era il falòtico mutarsi della mia vita, lo schiudersi d'un'ignita zolla che mai vedrò.
Restò così questa scorza la vera mia sostanza; il fuoco che non si smorza per me si chiamò: l'ignoranza.
Se un'ombra scorgete, non è un'ombra - ma quella io sono. Potessi spiccarla da me, offrirvela in dono.
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