Ho in corpo il veleno di centinaia di vipere.
Oscuro e pesante mi risulta il quotidiano vivere.
Una vocina maligna mi alita dentro:
“Non troverò mai, ciò che cerco.”
Cielo di roccia, abbraccio di tenebra,
un’altra lunga notte, densa,
carica di ricordi e potenti malinconie,
alimenta soltanto incubi senza fine.
Oh, dannato, me dannato!
Che d’Illusione sono stato trafitto;
e crollo sul mondo senza forze, sconfitto
perché a nulla ho amato.
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