Pubblicato il 26/07/2010 08:09:50
Coi canneti è scomparsa anche l'ombra. Già il sole, di sghembo, attraversa le arcate e si sfoga per i vuoti che saranno finestre: lavorano un po’ i muratori, fin che dura il mattino. Ogni tanto rimpiangono quando qui ci frusciavano ancora le canne, e un passante accaldato poteva gettarsi sull'erba. I ragazzi cominciano a giungere a sole più alto. Non lo temono il caldo. I pilastri isolati del cielo sono un campo di gioco migliore che gli alberi o la solita strada. I mattoni scoperti si riempion d'azzurro, per quando le volte saran chiuse, e ai ragazzi è una gioia vedersi dal fondo sopra il capo i riquadri di cielo. Peccato il sereno, che un rovescio di pioggia lassù da quei vuoti piacerebbe ai ragazzi. Sarebbe un lavare la casa. Dopo un po’ i muratori si buttano all'ombra. é il momento che il sole ha investito ogni cosa e un mattone a toccarlo ci scotta le mani. S'è già visto una biscia piombare fuggendo nella pozza di calce: è il momento che il caldo fa impazzire perfino le bestie. Si beve una volta e si vedono le altre colline ogn'intorno, bruciare, tremolare nel sole.
« indietro |
stampa |
invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi |
Commenta » |
commenta con il testo a fronte »
I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Loredana Savelli, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.
|