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Tre valli, uno sguardo un libro di Elio Scarciglia

Argomento: Fotografia

Articolo di Giorgio Mancinelli (Biografia)

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Pubblicato il 17/10/2016 19:21:26

ELIO SCARCIGLIA: ‘Tre valli, uno sguardo’ - Terra d’ulivi edizioni 2016

 

Una festa di colori e di pacate rimembranze fa di questo prezioso libro illustrato di Elio Scarciglia un documento di raffinata poesia visiva, sconfinante nella filosofia di un’esistenza passata ad osservare quanto la natura, da sempre, elargisce a piene mani alla sensibilità della sua anima, meravigliato forse, di far parte dell’incantevole creato che lo circonda. Un vademecum che attraversa le Valli più care alla memoria di questo fotografo d’eccezione, che ha qui strappato alla natura le immagini estemporanee di Val Chiavenna, Val Lesina, Val Masino in quel di Valtellina, quasi fossero un tutt’uno, per quanto, ben sappiamo, che la natura in sé non riconosce differenze geografiche, né valichi di confine; ancor meno diversità di genti che le abitano.

Quella linea di sconfinamento che solo lo sguardo sensibile dell’artista differenzia e riconosce nel diversificarsi delle stagioni e dei colori, delle luci e delle ombre che gli sono proprie, non necessariamente per appartenenza quanto per averle accolte in sé, e che si trascina nel viluppo della propria esistenza, anteriore al concepimento della propria carne come qualcosa al tempo stesso ancestrale e trascendente. Una linea di ricerca che si rivela in-primis nella scelta delle immagini, nella rete dei particolari, così come nei ‘momenti’ incommensurabili, in quanto essenziali, colti dall’obiettivo fotografico e fissati sulla pellicola come appartenenti a un ‘unico’ linguaggio conoscitivo di grande impatto visivo che attraversa una cultura contadina e rurale ormai secolarizzata, entrata, per così dire, nei millenni.

Impossibile non riconoscervi la mano dell’uomo che nel rimaneggiare il territorio alla fin fine lo ha ridisegnato e, in certo qual modo, rimodellato secondo le proprie necessità, ricalcando solo in minima parte ciò che è stato conservato dei primigeni tratti ambientali di ogni singola regione, pur nelle sue diversità come le profondità marine, le vallate campestri e le alture montane: “Questo mio percorso sotto forma di libro fotografico – scrive l’autore – è un semplice vagare in una terra che mi ha ospitato per molti anni e che, in qualche modo, ha lasciato in me tracce indelebili e molto profonde. La mia ricerca è basata sulle emozioni che la forma della luce riesce a dare quando la si osserva con occhi del tutto scevri da ogni tipo di condizionamento; ho infatti desiderato riprodurre la realtà così come si presenta, cogliendo quelle porzioni di essa in grado di assumere significati assoluti: certezza di una magnifica e imponente grandezza”.

Per quanto, nulla di equiparabile a luci ed ombre, a colori e atmosfere che abbia creato la natura sia davvero riproducibile, in questo piccolo quanto accurato libro di immagini fotografiche, assistiamo al ricomporsi estemporaneo di un dialogo con la natura che ha folgorato l’obiettivo dell’artista, offrendosi in tutta la sua bellezza e il suo splendore. Sfogliandolo si ha la netta sensazione di ‘viverlo’ pagina dopo pagina nella tavolozza del pittore che osserviamo, increduli, stendere le mille e più sfumature d’ogni colore, come passaggi di una poesia che si ripete, uguale a se stessa, nell’ardesia e il bianco della pietra, nella gamma dei verdi e degli arancioni, dei violetti e i gialli, così come dei pur diversi marroni della terra, dei rosa e dei rossi dei suoi frutti.

Così come nelle acque cristalline dei torrenti, nei cieli specchiati dei laghi, per non dire dei tronchi argentei dei larici, della ‘passione’ vissuta delle innumerevoli foglie colte sul nascere e poi viste cadere, talvolta da dietro una finestra che riporta al calore della casa rurale, fatta di pietre l’una sull’altra, coi loro spessi muri raggrinziti, come i volti di quei contadini che ancora oggi le abitano. Luoghi questi, di una tradizione del ‘fare’ mai venuta meno, talvolta rivisitata negli utensili e negli strumenti di lavoro, in cui capita di sentire, nel sislenzio incombente dei luoghi, il frusciare di ali sui rami, il pigolare di nuovi uccellini, il canto del gallo nell’aia, il girare vorticoso di un’arcolaio; come pure lo scricchiolio delle assi dei granai, delle traverse invecchiate che sostengono i tetti.

Qui, in queste Valli dove l’eco di uno scampanio lontano sembra voler risvegliare il passato da un letargo inane, è ancor oggi possibile sentire l’eco di un canto che si apre nel giorno della festa, nel destarsi di rimembranze che solo siamo in grado di accogliere, allorché il buon Dio in noi le ridesta, fermando il nostro sguardo nel sogno avverato che ci restituisce all’eternità: “Non ci sono parole che conducono ai luoghi se non il titolo del libro – avverte ancora Elio Scarciglia – per quanto lo stupore, l’estasi che coglie lo spettatore nell’osservare il cielo di un azzurro intenso e il grandioso profilo delle montagne che gli fa da cornice, così come le cime degli alberi dalle foglie d’oro osservati dall’alto mentre accanto il fiume fa udire la sua voce in un continuo infinito, hanno nel mio sentire grandezza universale”.

Acciò, anche le parole che fanno da introduzione a ogni capitolo, hanno di certo una loro preminente valenza, nel sottolineare quegli aspetti stanziali che permettono al meglio di inquadrare la costruzione fotografica, restituendo allle immagini il ‘senso’ di una scelta che immaginiamo fatta su migliaia di esemplari, ognuna delle quali si presta ad essere (anche) interpretata. Noi tutti siamo quel che abbiamo voluto o potuto essere nella vita, avvinti a quella natura che continua ad avvolgerci benevolmente tra le sue braccia; e che pure dovremmo sentire dentro di noi se soltanto riuscissimo a guardarla per quello che è; se solo ne aspirassimo la linfa vitale che da essa emana; e se, infine, non acconsentissimo a distruggerla, a causa di quella vanità che tutto in noi confonde e stravolge …

..per poi sentirci abbandonati quali figli spuri di un accadimento ormai senza fede.

 

Spesso le immagini non hanno bisogno di troppe parole di commento e quelle di Elio Scarciglia parlano da sole, ma ho pensato di chiudere qui il mio dialogare che altrimenti potrebbe dilungarsi all'infinito e dedicare invece una poesia a sigillo del viaggio fotografico sui sentieri delle Tre Valli, ricalcando le impronte che già gli avi a suo tempo avevano lasciate; quelle stesse che abbiamo rimarcate con l’autore del libro:

 

‘Solstizio d’inverno’

Guarda! Lassù, oltre la collina, le dita flessuose dell'alba

vanno tessendo di un insolito chiarore il mattino:

..il sole vi appare come sospeso

nel breve incedere del giorno.

Di un'emozione nuova, segreta, si veste tutt'intorno la natura:

..e già la siepe del biancospino dischiude i germogli

al presagio della lontana primavera.

Là, dove l'occulto e il sacro si compenetrano

il solstizio d'inverno assolve a una remota certezza:

..il sorprendente prodigio del ciclico

rinascere alla vita.

La nascita del sole precede l'inizio del tempo,

riporta a un'antica promessa di eterno ricongiungimento:

..onde il passato è il presente

nell'affermarsi di antichi ritorni.

Il futuro è contenuto nella memoria cosmica del mondo,

fissato entro immagini archetipiche:

..in cui l'uomo si sorprende

nella ricerca del proprio essere segreto.

Dimentico della propria solitudine,

il fanciullo ch'è in lui recupera la seppellita coscienza:

..per cui la vita è sul nascere veritiera promessa

. . . il dono più grande.

 

(tratta da "Anno Domini" di Giorgio Mancinelli - Grafica & Arte Bergamo 1992).

 

Elio Scarciglia, nato a Guagnano, vive e lavora a Lecce, dove inoltre alla fotografia ha realizzato numerosi lavori cinematografici: documentari, video, film. I suoi video sono stati richiesti e proiettati in molte parti d'Italia e all'estero, a Seul. In televisione sono passati alcuni suoi lavori come nella trasmissione "aspettando geo e geo".

Molte sue foto e composizioni grafiche compaiono in libri di poesie e narrativa e la pubblicazione di 2005 Almeno tu, amico mio (viaggio intorno alla figura di Antonio L.Verri). Ha Collaborato con: - 2014 Cairo Editore - "in Viaggio" rivista di turismo - 2013 Naturalia - foto reportage - 2011/2012 Monastero di San Giovanni Evangelista di Lecce per la realizzazione del Calendario - 2011 De Agostini per la realizzazione di: "Guida Salento", "Salento Go", "GrandTour Puglia". - 2011Mondadori, contribuendo ad illustrare il volume sulla Puglia della Enciclopedia Italia. - 1981 "Fotografare" rivista specializzata ha pubblicato alcune foto assegnando un premio.

Ha inoltre ricevuto premi e riconoscimenti: 2014 - 2° Premio Internazionale Città di Bellizzi (Sa) per il libro "Dimmi se" 2009 - 1° premio nel concorso fotografico "L'uomo e il mare" Indetto da Arisporting Village AXA con il patrocinio del comune di Roma 2007 - 2° premio nel Concorso internazionale "Il rametto d'argento"di Paceco (TP) 1980 - 2° premio nel 1° Concorso Fotografico - "Club Foto Cine Gianni Solieri" di Morbegno (Sondrio) 2016 - per la seconda volta riceve una Menzione speciale nel "Premio Castello di Prata Sannita" per la cura e la bellezza dei libri editati da Terra d'ulivi edizioni 2014 - Gli è stata conferita una "Menzione Speciale - Editoria" nel "Premio Castello di Prata Sannita" (Ce) con la seguente motivazione "Per la squisita sensibilità e l'attenzione agli autori" 2013 -

Recentemente gli stato assegnato il "Premio Terre del negro amaro" Guagnano (Le) per aver portato fuori dai confini territoriali, attraverso le sue opere, i colori e la poesia della propria terra.

 

Siti web: ha realizzato e curato diversi siti web tra questi si ricorda quello dedicato a Claudia Ruggeri (poetessa salentina) www.claudiaruggeri.it, e quello dedicato alla scrittrice Emilia Bernardini De Pace www.emiliabernardinidepace.com

 

Nel 2004 ha fondato l'Associazione culturale “Terra d' ulivi” Riferimenti: www.elioscarciglia.it elioscarciglia@libero.it


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