Pubblicato il 13/10/2016 08:37:55
I vincitori del Concorso per Sillogi Poetiche indetto da EEE - book Direttore Editoriale Piera Rossotti Pogliano
Articolo di Andrea Leonelli
Anche il lavoro della giuria è finito e siamo giunti al termine di un percorso di valutazione delle sillogi che ci ha portati a decretare i vincitori. Ricordo a tutti che le sillogi sono state proposte ai giudici in forma anonima e nessuno di noi ha saputo i nomi degli autori partecipanti. Tranne l'editore, nessuno dei componenti della commissione, chiamata a valutare le opere pervenute, ha potuto comporre il binomio autore-silloge. L'opera di valutazione dei giudici è stata attenta e ponderata e i risultati hanno dato origine al giudizio finale che vede due poeti giungere, alla fine, al conseguimento del premio. A tutti coloro che non vedono il loro nome fra i vincitori consiglio di non smettere comunque di scrivere perché, anche fra i non presenti sul podio, c'erano poeti di valore con una loro particolare voce e una loro espressività poetica. Ma iniziamo con i premiati, partendo dal secondo classificato, una sorpresa per tutti in questo campo della poesia, anche se non lo è in altri campi: Marina Atzori. La sua silloge “Nubi Spettri e Mulini a vento” è composta da poesie scritte in un linguaggio attuale, quasi quotidiano, come l'esprimersi della vita di ogni giorno e rende, attraverso le sue costruzioni, l'idea di una personalità riflessiva e attenta. Si dimostra intimamente consapevole di ciò che la circonda e ha ben chiaro in mente, anche se le scaturisce spontaneo, uno stile linguistico personale. Diretta e incisiva, ci porta a vedere il mondo attraverso la sua sensibilità fine e ricercata anche se, dicevamo, immediata e naturale. Vincitore del gradino più alto del podio è stato Oliviero Angelo Fuina, un poeta singolare con uno stile definito e, se vogliamo, dal gusto un po' retrò. Fa della metrica, precisa e puntuale, uno dei punti di forza del suo essere poeta e propone, con eleganza e garbo, composizioni simili ad arabeschi sulla pagina. I contenuti, introspettivi, ma non esclusivamente concentrati sul “sé”, affascinano il lettore e lo conducono, attraverso un linguaggio a volte sottilmente pungente, fino alla fine di un percorso che, definito anche nel titolo della silloge, “Poesie Uroboriche”, ritorna, ciclicamente al suo inizio. Due sillogi di indubbio valore che presto riceveranno pubblicazione e che spero il pubblico dei lettori saprà apprezzare per il loro contenuto.
La EEE è inoltre lieta di presentare il libro dell' 'esordiente' Stefano Pavesio, ‘Come foglie al vento’, e-book presente fin d'ora su tutti i webstore.
Stefano Pavesio, ‘Come foglie al vento’, e-book presente su tutti i webstore. Titolo: Come foglie al vento Autore: Stefano Pavesio Genere: Horror / Fantasy ISBN: 9786050355703 Numero pagine: 400 circa
Eppure... nulla è mai come sembra e nulla accade per caso. A volte la vita è migliore di quanto non sembri, a volte no. Ma è sempre un tantino inquietante, come il bel romanzo in uscita questa settimana, ‘Come foglie al vento’, opera d'esordio di Stefano Pavesio. Cinque ragazzi, residenti in anonimi e sonnolenti paesini delle colline astigiane, vedranno le loro vite sfiorate da eventi sempre più funesti, fino a diventarne parte loro stessi, scoprendo, forse senza nemmeno accorgersene, che il male non può che generare altro male e che tutto quel che accade non sempre è dettato da una personale volontà, ma accade semplicemente perché deve accadere, perché, al di là delle scelte soggettive, ci sono delle forze che guidano gli avvenimenti secondo uno schema prestabilito di ampio respiro, che porterà le loro esistenze negli anni 80-90 a intrecciarsi con vicissitudini legate agli anni della seconda guerra mondiale e alle vite di persone solo all’apparenza completamente slegate dalle loro. Ogni azione, per quanto piccola o insignificante possa apparire, ne scatena altre, talora quasi impercettibili, talora dirompenti. Esiste un filo conduttore che regola il trascorrere di ogni vita, un filo che si srotola da una matassa che non conosce limiti spaziali e temporali, un filo sottile, quasi invisibile, ma resistente, indistruttibile, un filo che avvolgerà intorno a sé differenti esistenze trascinandole inesorabilmente verso un unico punto di confluenza, pur lasciando loro l’illusione di poter disporre delle proprie decisioni, un filo che avvolgerà allo stesso modo gioia e dolore, vita e morte, violenza e amore, legandoli insieme indissolubilmente. Un filo che, al di là dei mondi concreti e reali noti a tutti, lambirà sfere meno considerabili dalle menti più razionali, come quelle che sembrano donare una volontà malvagia a un borgo abbandonato e al bosco che lo circonda o come quelle che chiamano in gioco la presenza delle masche o che sembrano suggerire un gatto albino come un’occulta presenza latrice di sventura. Non tutto quel che accade è comprensibile. Non tutto quel che accade è accettabile. Ma nulla, nulla accade per caso.
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