:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Attenzione, dal 18 al 29 luglio 2024 è prevista una prima parte di lavori di manutenzione sul sito LaRecherche.it pertanto non sarà possibile, in tale periodo, registrarsi o autenticarsi, non sarà possibile pubblicare, commentare o gestire i propri testi in nessuna forma ma sarà possibile solo la consultazione/lettura del sito ed eventualmente la eliminazione dell'utenza di chi ne farà richiesta. Una seconda parte è prevista dopo la metà di agosto, le date saranno comunicate. Ci scusiamo per l'eventuale disagio. Ovviamente se riusciremo ad accorciare i tempi lo comunicheremo.
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 114 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Tue Jul 16 13:49:07 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

L’ippocastano

di Teresa Cassani
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 02/06/2024 10:54:06

L’IPPOCASTANO

Un’infanzia triste. E anche l’adolescenza. Con l’impronta del padre rigido e intimidente.
Lui, Umberto, era venuto su riservato e silenzioso all’ombra del genitore, preside non solo a scuola; diversamente dalla sorella Rosa, un’esplosione di esuberanza, le discoteche in testa.
Con fare schivo, teneva il capo chino sul manubrio della bicicletta durante le frequenti escursioni lungo i dedali della Bassa. Ghiaino e strade sterrate, fossi zeppi di canne, odore di acqua putrida: opporli al chiuso dell’ufficio era stato un privilegio, mentre ora ne poteva godere quotidianamente con la tranquillità della pensione.
Quando pedalava, lento o veloce, le ruote giravano sui ricordi: il fiore in bocca, di Rosa ancora giovane, aveva reso nero il sole fuori e dentro casa per interminabili anni. Le stanze, dopo, erano sempre silenziose e a lui mancava la radio accesa con la musica dance, anche se al Gabbiano non andava mai.
La madre, invece, era passata a miglior vita nel giro di una notte di gennaio, sbattendo la testa con una scivolata sul porfido ghiacciato del vialetto.
Lui era rimasto a vivere col padre. Dentro la casa austera per la quale erano state fatte ben poche opere di restauro.
Quando era subentrato l’Alzheimer, si era rivolto a Florentina.
Giovane, bionda, esuberante, con un magnifico senso pratico. Umberto le aveva dato le chiavi di casa e carta bianca.
Lustrava quel corpo inerme passando le spugnate ogni giorno sulla pelle morta, comprese le piante dei piedi, e gli spostava, premurosa, i cuscini sotto il capo: Umberto, quando guardava la vestale al servizio del tempio, ritrovava il suo respiro libero dall’ansia.
Erano stati anni di tormento, soprattutto per le urla che trapassavano le notti e il corpo che macerava nelle piaghe.
Finché, dopo le giornate di piombo, si era rivista la chiarezza del mattino.
Lui aveva chiesto a Florentina di restare. L’abitazione era spaziosa, c’era un magnifico ippocastano che, passato il cancello, segnava l’inizio del viale.
Florentina aveva fatto un sorriso grande. Aveva taciuto e abbassato le palpebre sulle iridi chiare in un'espressione di dolcezza.
A Chisinau, per festeggiare con i parenti, c’erano andati in macchina e non col pullman dei migranti.
All’inizio sembrava che tutto le piacesse, i rigogli dell’ippocastano davano certezze.
Ma poi era diventata irrequieta: chiedeva di viaggiare, di apportare migliorie alla casa, di fare spese.
Umberto non capiva gli sprechi, le smanie, le richieste. A lui bastava prendere la bicicletta, percorrere le strade sterrate, guardare le partite e assistere alle sagre. Al massimo un po’ di riviera in estate.
Lei si sentiva oscura, abbandonata e sola nella realtà ristretta alle chiacchiere e alle tradizioni del paese estraneo. Stava ore al telefono con le amiche mentre lui era fuori quasi tutto il giorno.
Infine, aveva deciso di ritornare a Chisinau.
“Vado qualche mese”.
Non si era più rivista.
Lui aveva chinato il capo sul manubrio e ripreso i percorsi evocativi consolidando autonomia.
Al supermercato poteva trovare una comunità.
-Lei era il figlio del preside? - una voce dall’inflessione contaminata, un giorno, gli fece girare il capo.
-Lo sono ancora- rispose Umberto- con un sorriso a metà.
Lei arrossì per la gaffe. Poi, si presentò. Una coetanea.
Una coetanea: anziana, mora, impacciata. Lo aveva fotografato nella memoria della scuola media : una mattina di mille anni addietro era entrato nella sua classe.
Viola viveva altrove, era ritornata per la madre allettata nella casa paterna.
-Ci siamo incontrati una sola volta, più di mezzo secolo fa.
Umberto mostrò l’arcata superiore dei denti, scoprendo l’ironia innestata sulla tristezza.
Di seguito, gli incontri avvenivano sempre per caso: Umberto provava il gusto di quelle malinconie rassegnate e cominciò a credere ancora nelle sorprese dell’ippocastano.



« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 1 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Cassani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Teresa Cassani, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Un’altra bandiera (Pubblicato il 07/07/2024 21:01:23 - visite: 74) »

:: Fuoco di fila (Pubblicato il 29/06/2024 09:22:17 - visite: 78) »

:: Lo schiaffo (Pubblicato il 08/06/2024 19:51:33 - visite: 146) »

:: Italy (Pubblicato il 21/05/2024 21:25:04 - visite: 144) »

:: Il salto (Pubblicato il 07/05/2024 20:21:36 - visite: 226) »

:: Feldspato (Pubblicato il 16/04/2024 20:55:00 - visite: 201) »

:: Schizzo (Pubblicato il 25/02/2024 12:32:21 - visite: 361) »

:: L’altrove (Pubblicato il 21/01/2024 11:37:50 - visite: 318) »

:: Con la voce dolce più che niuna (Pubblicato il 10/01/2024 11:39:09 - visite: 312) »

:: A mezzanotte in punto (Pubblicato il 01/01/2024 20:43:28 - visite: 226) »