Pubblicato il 16/10/2010 09:55:23
Solo il buio
Sono stanco, sfiduciato, depresso, quasi distrutto Giornate come queste, si ripetono sempre più frequentemente Sì, sono davvero stanco, vorrei che tutto finisse, se solo osassi…. Anche stasera mi ritrovo solo come al solito a combattere gli spettri del futuro Già, il passato è ormai andato, il futuro è già morto Sono solo, con una manciata di cerini La luce ha avuto un blackout, mi è del tutto indifferente. Le prime ombre della sera stanno calando, tra poco sarà buio Non temo il buio Ho paura del buio
Sono anni che non mi guardo dentro Non ne avevo ancora sentito il bisogno, ma ora sì, l’impalpabile voce della coscienza mi esorta a farlo Una volta tanto sono d’accordo con lei ma non so da dove cominciare Ricordare il passato non è facile, è più semplice iniziare dalla fine. Il buio dovrebbe aiutarmi, invece mi frena, mi distrae, mi scoraggia Non temo il buio Ho paura del buio
Accendo un cerino, come un flash abbagliante ripenso agli avvenimenti del mattino, sono gli ultimi in senso cronologico Non mi dicono niente, non hanno influito più di tanto sulla mia disperata solitudine Questa è il risultato di una lunga serie di ipocriti compromessi e meschine rivalse Il cerino si spegne Non temo il buio Ho paura del buio
Accendo, uno dopo l’altro, altri cerini Ad ognuno di essi corrisponde un ricordo, sempre più indietro nel tempo Come i cerini anch’essi si alternano, ora belli ora brutti ma sempre freddi, privi di sensazioni, come se la vita li avesse scarnificati Niente sensi di colpa, rimpianti, nostalgia, rammarico, niente più odio, gioia, amore Essi si susseguono, micidiali, implacabili, indifferenti Ma sono davvero così freddo nella mia solitudine, da estraniarli finanche dal cuore? Ancora un cerino che si spegne Non temo il buio Ho paura del buio
Come nuvole vaganti che offrono tratti di cielo sereno, ricordi lacerano il guscio che mi avvolge, sentimenti timidamente riaffiorano Sono gli anni meno tramortiti dalle delusioni Rivedo i primi passi di autonoma e cosciente responsabilità L’acquisto della prima macchina, gioia ed esaltazione Quello della casa con il mutuo ventennale, gioia e trepidazione Tralascio il passato fra questi due ricordi, un completo fallimento Alla luce dei cerini guardo compassato vicende e persone oggetto e soggetto della mia debolezza Male fatto con cattiveria e subito con altrettanta passione Luci ed ombre del passato Luce e buio. Non temo il buio Ho paura del buio
Gli anni della adolescenza Quelli che si dicono spensierati ma anche i più decisivi Quando si getta il seme della vita da cui genera il carattere che taglia il cordone ombelicale della famiglia con il libero arbitrio di valutare, giudicare, individuare gli errori da non imitare, perché poi diventano forieri di distacco e incomprensioni a volte insanabili Sono gli anni nei quali la vita ci scotta maggiormente come scotta anche l’ultimo cerino Non temo il buio Ho paura del buio
La scatola è quasi vuota, rimane infine un solo cerino Ormai non ci sono più ricordi ma solo sensazioni, quasi ancestrali Non ci sono immagini ma inconsci ricordi di contatti, delicate carezze, aliti caldi, onde sussurranti, tepori protettivi. Oltre non vi è più nulla Non oso rivolgere il pensiero alla fine, si confonde troppo con l’inizio L’ultimo cerino ha compiuto il suo dovere e si avvia a inoltrarsi nel nulla Tra poco rimarrà solo il buio Non temo il buio Ho solo paura del buio
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