Pubblicato il 22/12/2019 23:22:39
Sorseggio dal calice dei ricordi l’amara pozione che la vita mi porge confido il mio dolore al muto silenzio della notte.
Lacrime dotate di vita propria scorrono sul viso smagrito. Scivolano sulle lenzuola spiegazzate di questo letto, dimora del corpo prigione dell’anima.
M’avviluppa la disperazione tra le sue braccia tentacolari trasformando ricordi in un coacervo in cui è nascosto il tutto che avevo e il niente che ho.
L’ego l’avvolge e lascia fluire emozioni sbriciolate come rocce colpite da onde in un mare in tempesta.
Non decolla l’anima stremata trascina i suoi affanni sfiora la terra come il volo basso di un gabbiano ferito.
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