Pubblicato il 13/10/2010 10:32:29
Quel che prima sentivamo era mormorio di luci passando vicino ad una giostra in festa. La giostra, la giostra l'allestimento scenico della nostra vita.
Ora è un occhio chiuso un sogno spento come la notte una canzone senza voce come il nostro stare l'uno accanto all'altra e il rumore dei nostri passi non è più musica, non siamo più parole, risate, ma solo dei passi sulla strada.
Prese di coscienza, accettare che non siamo più così vicini. E' triste la parola "esperienza"
Credo che noi siamo stati l'essenza di una giostra.
"Convincimi -ora- della vittoria del silenzio"
Gli occhi colorati delle navicelle -senza bambini- mi dicono:
"Ma non c'è niente di più triste del cieco che prima vedeva"
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