Liberamente ispirato al suicidio di Daniela Carrasco, artista di strada nota come Mimo.
Non si sa se si sia tolta la vita e il suo gesto sia stato strumentalizzato dalle organizzazioni che guidano la rivolta popolare cilena o sia stata vittima di tortura e stupro da parte dei militari e, poi, impiccata ed esposta per scoraggiare chi manifesta contro le politiche presidenziali.
Però, resta il fatto che l'uso del corpo di questa donna, che proveniva da una famiglia poverissima e aveva partecipato alla manifestazione di ottobre, sia stato efferato e brutale qualunque versione si dimostrasse attendibile.
E resta il fatto che si stia usando violenza sessuale politica contro altre donne.
Mimo
volevate il terrore negli occhi.
volevate il terrore negli occhi.
volevate il terrore negli occhi
che avevano sfidato il manganello
sotto una pioggia di proiettili
e non bastava il fumo dei lacrimogeni
per spegnerne la sfida.
Mimo era il mio nome
il nome del corpo che avete sfondato
forse a colpi di slogan forse a colpi di reni.
la mia morte usata e profanata.
il terrore lo avete avuto
e anche il mio povero corpo vi siete presi.
ma non la mia voce.
la voce di un Mimo
vale più di mille parole.
anche se mi avete suicidata
spezzandomi il collo
ed esponendomi come fossi un maiale macellato
dalla tomba dei secoli si alza il mio canto
si uniscono i gesti silenti
alla ballata delle sorelle morte.
spunteranno fiori neri dalla terra
che mi ha accolta come una madre.
il giorno della liberazione
risplenderanno i loro colori
esploderanno in tutti i cieli
invasi dai palloncini di Mimo
che era solo una donna
ma che per la causa
è stata martoriata.
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