:: Pagina iniziale | Autenticati | Registrati | Tutti gli autori | Biografie | Ricerca | Altri siti ::  :: Chi siamo | Contatti ::
:: Poesia | Aforismi | Prosa/Narrativa | Pensieri | Articoli | Saggi | Eventi | Autori proposti | 4 mani  ::
:: Poesia della settimana | Recensioni | Interviste | Libri liberi [eBook] | I libri vagabondi [book crossing] ::  :: Commenti dei lettori ::
Non sono al momento possibili nuove registrazioni di utenti su LaRecherche.it
 

Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (da "Il tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sei nella sezione Prosa/Narrativa
gli ultimi 15 titoli pubblicati in questa sezione
gestisci le tue pubblicazioni »

Pagina aperta 231 volte, esclusa la tua visita
Ultima visita il Fri Sep 20 03:10:16 UTC+0200 2024
Moderatore »
se ti autentichi puoi inserire un segnalibro in questa pagina

Resistere

di Teresa Cassani
[ biografia | pagina personale | scrivi all'autore ]


[ Raccogli tutti i testi in prosa dell'autore in una sola pagina ]

« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »




Pubblicato il 20/09/2023 14:01:09

RESISTERE

-Di situazioni come questa io ne ho affrontate tante e le ho risolte tutte. Ora pensaci tu! - gli disse il capo con tono risoluto, e lo guardò diritto negli occhi. Aveva appena chiuso una lunga, estenuante telefonata con un cliente ed era fermamente deciso a passargli la palla avvelenata.
Alessandro, impalato davanti alla scrivania del superiore, allargò il torace inspirando l’aria viziata dell’ufficio che subito espulse accompagnata da un piccolo raschio fastidioso: non si era ancora liberato dalla laringite, lascito di una lunga esposizione agli effetti venefici dell’aria condizionata sorbita per un numero imprecisato di ore durante il recente viaggio in Malesia.
Sì, perché l’amico, con cui aveva accettato di condividere le tre settimane scarse di vacanza nelle isole dei pirati, gli aveva imposto voli a prezzi minimali. Risultato: quattro infiniti scali all’andata e altrettanti con l’aggiunta di un quinto, al ritorno, a causa di un disguido dovuto alle operazioni on line gestite in autonomia e anticipatamente.
-Va bene- rispose il project manager- curando di offrire una tonalità di voce senza acuti. Ci teneva a sintonizzarsi con la formale pacatezza del superiore.
-Quanto tempo ho? - chiese soltanto.
-L’appuntamento è stato fissato per le quindici di domani. Dai, è venerdì: dopo si festeggia.
-Bene- soggiunse Alessandro, facendo dietro front per raggiungere la postazione piena di monitor e di carte accumulate. Ogni mattina cercava di mettere ordine alla scrivania e ogni pomeriggio finiva sommerso dalle scartoffie.
Pensò che, per risultare persuasivo, doveva essere logico e consequenziale. Avrebbe dovuto ammettere, presentandola come un’eventualità possibile e non come una certezza, il mal funzionamento dei flessibili ad aria compressa. Quei pezzetti di gomma lunghi mezzo metro, che collegavano le bombole di riserva ai motori d’avviamento, avevano sempre dato dei problemi e questa volta il cliente esigeva al più presto una risoluzione. La Fincantieri non voleva vendere alla Marina Militare Italiana un prodotto difettoso.
Alessandro sentì accentuarsi il fastidio della laringite mentre compilava le fatture e premeva invio.
Codice, salva, invio. Codice, salva, invio. Salva, invio. Invio. Invio.
Pigiare il dito su quel tasto equivaleva a far scoccare le frecce col suo arco per colpire il bersaglio a cerchi concentrici che teneva in cortile.
E una, e due, e tre, e quattro…
Era una ripetitività che scaricava la tensione, anche se in situazione normale risultava alienante.
-Vuoi un po’ di succo? – Marilena, materializzatasi improvvisa accanto, gli aveva appoggiato una bottiglia sul piano del tavolo.
- Grazie, ma lo sai: quando sono in servizio non bevo- fece un mezzo sorriso per stemperare.
-Ma che virtuoso! Però, non hai detto che hai mal di gola?
-Sì, ma i succhi di frutta mi scombinano lo stomaco. E poi mi conosco: non mi piace perdere la concentrazione soprattutto quando faccio ‘ste operazioni ripetitive. Perché poi mi vien voglia di smettere e non finisco più- le disse alzando il capo e guardandola con aria scherzosa e allusiva per non risultare pesante.
Marilena riprese la bottiglietta del succo, girò i tacchi e raggiunse la collega che puliva con l’alcol l’interno di un armadietto.
Lui non avrebbe voluto, ma non poteva fare a meno di trovarla piuttosto banale. Lei non esprimeva interesse per alcun argomento, non leggeva libri, non conosceva il significato di alcune parole di uso abbastanza comune. Si illuminava soltanto quando parlava dei figli. La sua gioia si destava nel richiamare tutto ciò che atteneva alla vita dei figli. Lei provava una certa soggezione di fronte al project manager che sembrava sempre informato su tutto, competente in tutto, e a lui dispiaceva: non avrebbe voluto che fosse così. Perché era anche gentile, fondamentalmente timida e dimessa.
Sul lato opposto c’era Arianna, la back office manager, decisamente più aggressiva, spesso indiscreta. I suoi abiti facevano cogliere intenzioni rampanti, il suo linguaggio, forse espressivo per lei o per qualcuno, poteva definirsi grossolano, vale a dire sboccato.
Era stata lei che aveva chiesto informazioni a conoscenti comuni sulle referenze di Alessandro, prima che venisse assunto dall’azienda. E questo, anche se solo a livello inconscio, lo condizionava quando se la trovava davanti.

La video chiamata delle quindici ebbe luogo con una puntualità cronometrica. Dentro le rispettive finestre in cui si ripartiva lo spazio della schermata comparvero le facce del suo direttore, del responsabile tecnico, del responsabile sala macchine di Fincantieri.
L’introduzione del direttore fu riepilogativa.
Durante il collaudo della nave, sia a prua che a poppa i marinai avevano visto che nei giunti ad aria compressa si formavano bolle e successivamente era comparso il ghiaccio. Questo non andava bene. Se nel giro delle prove a mare davanti a La Spezia era accaduto ciò, chissà che cosa sarebbe capitato nel corso di una traversata.
La parola passò al responsabile sala macchine che rafforzò il discorso rimarcando la reazione dei marinai. Quel ghiaccio aveva spaventato molti.
Alessandro conosceva il retro pensiero di qualche suo collega, un po’ di ghiaccio non determinava di certo l’affondamento o il blocco della nave militare e la Fincantieri avrebbe anche potuto soprassedere, ma lui non doveva far filtrare nulla e applicare, invece, la strategia comunicativa che aveva in mente.
Disse che l’azienda si considerava responsabile del problema e che le possibilità di risoluzione erano due: o si procedeva alla sostituzione dei pezzi non conformi, o si studiavano dei correttivi per ovviare all’inconveniente ma, per questa alternativa, occorreva più tempo. In ogni caso avrebbero provveduto a informare l’azienda madre in Germania.
Gli intervenuti in collegamento mostrarono le loro facce di profilo e si passarono messaggi verbali e non verbali.
Poi, il volto del responsabile tecnico si fece più grande nello schermo. Disse che concordavano.
Seguirono saluti abbastanza accattivanti, pur nella loro artificiosità, prima che il collegamento venisse interrotto.
Adesso non rimaneva che telefonare all’azienda madre tedesca per pianificare.
Alessandro era soddisfatto: la prova poteva dirsi superata come gli trasmise lo sguardo del capo, subito dopo l’aperitivo.
Marilena si mantenne fedele alla sua anima materna:
-Bravo Alessandro, sei stato molto in gamba e hai chiuso loro la bocca- gli disse complimentandosi.
Alessandro appoggiò sul tavolo il bicchierino con il prosecco che stava per portarsi alle labbra e le strinse la mano.
-Grazie, Marilena, sei molto gentile- rispose sprigionando gratitudine.
Forse c’era un po’ di piaggeria in quella esternazione, ma l’apprezzamento gli fece piacere. Non negava a sé stesso che i riconoscimenti compensavano l’alienazione delle giornate rutinarie in cui più che project manager si sentiva un ragioniere frustrato. Inoltre, quei fastidi postumi di una vacanza allucinante avevano trovato il loro piccolo balsamo.
Riportò il bicchierino di plastica alla bocca, pensando di poter gustare con le papille tese il sapore del vino spumante che avrebbe dato sollievo alla gola arsa. Ma, mentre era intento alla sacra deglutizione, sentì il rumore dei tacchi a spillo della back office manager che lo aveva raggiunto alle spalle. Si voltò.
Davanti a lui stava la capa delle impiegate, come tale lei si reputava, in gonna nera aderente e succinta, maglietta a losanghe nere e fucsia opportunamente scollata, nell’atto di esprimere sé stessa.
-Ehi, Alex, ho saputo che ti hanno fatto il c…lo! – disse con la sua bocca larga in cui il rossetto si era rappreso agli angoli.
Alessandro sentì un bruciore acuto allo stomaco e la necessità di ruttare.
La guardò inespressivo per qualche secondo, si mise due dita sulle labbra mentre lo prendeva veemente un naturale desiderio di aggredirla con le seguenti parole:
“Sei priva di sensibilità, inopportuna e rozza! Non rappresenti proprio un valore aggiunto per l’azienda: è molto meglio Marilena che, nei suoi limiti, è più sensata e con più tatto”.
Ma non poteva. Doveva riappropriarsi del controllo del Super Io e dare forma a una reazione pacata e conveniente.
Allora mutò espressione, alzò il bicchierino mimando il brindisi, e le sorrise.
Le sorrise strizzandole l’occhio.
Le sorrise. Semplicemente le sorrise.
Con piccola, necessaria, sottile ipocrisia.


« indietro | stampa | invia ad un amico »
# 0 commenti: Leggi | Commenta » | commenta con il testo a fronte »

I testi, le immagini o i video pubblicati in questa pagina, laddove non facciano parte dei contenuti o del layout grafico gestiti direttamente da LaRecherche.it, sono da considerarsi pubblicati direttamente dall'autore Teresa Cassani, dunque senza un filtro diretto della Redazione, che comunque esercita un controllo, ma qualcosa può sfuggire, pertanto, qualora si ravvisassero attribuzioni non corrette di Opere o violazioni del diritto d'autore si invita a contattare direttamente la Redazione a questa e-mail: redazione@larecherche.it, indicando chiaramente la questione e riportando il collegamento a questa medesima pagina. Si ringrazia per la collaborazione.

 

Di seguito trovi le ultime pubblicazioni dell'autore in questa sezione (max 10)
[se vuoi leggere di più vai alla pagina personale dell'autore »]

Teresa Cassani, nella sezione Narrativa, ha pubblicato anche:

:: Un’altra bandiera (Pubblicato il 07/07/2024 21:01:23 - visite: 145) »

:: Fuoco di fila (Pubblicato il 29/06/2024 09:22:17 - visite: 124) »

:: Lo schiaffo (Pubblicato il 08/06/2024 19:51:33 - visite: 201) »

:: L’ippocastano (Pubblicato il 02/06/2024 10:54:06 - visite: 172) »

:: Italy (Pubblicato il 21/05/2024 21:25:04 - visite: 267) »

:: Il salto (Pubblicato il 07/05/2024 20:21:36 - visite: 293) »

:: Feldspato (Pubblicato il 16/04/2024 20:55:00 - visite: 236) »

:: Schizzo (Pubblicato il 25/02/2024 12:32:21 - visite: 399) »

:: L’altrove (Pubblicato il 21/01/2024 11:37:50 - visite: 354) »

:: Con la voce dolce più che niuna (Pubblicato il 10/01/2024 11:39:09 - visite: 344) »