Pubblicato il 14/08/2023 20:01:42
I POETI DI VIA MARGUTTA
Si affacciò al balcone. La giornata si preannunciava caldissima, come di consueto. Dalla marina, però, giungeva un filo di brezza che lasciava presagire momenti di sollievo in spiaggia: tra poco l'avrebbe raggiunta. Beatrice buttò lo sguardo verso il tabaccaio di fronte proprio in tempo per scorgere Antonio. Lo colse subito nella caratteristica del portamento. Si sporse dalla ringhiera per farsi notare. Doveva assolutamente chiedergli una cosa. Lui fu pronto a rispondere con un gesto e lei scese in strada. -Antonio! -Ciao!- l'accolse lui col timbro caldo delle o palermitane- come stai? -Io bene-rispose Beatrice, leggermente eccitata al pensiero della domanda. -Da quanto sei qua? -Da qualche giorno. -E vai al mare? -Eccome, con questo caldo! -Beene!! - continuò lui facendo avvertire lo strascico solleticante delle vocali. -Ma Antonio, sei tu che presenterai domani sera I poeti di via Margutta? Ho visto la locandina! - la domanda, trattenuta a lungo, era uscita di getto. -Sii!- fece lui affermativo. -Scrivi poesie, allora? Lui si schermì: - No! -Ma come sei arrivato alla rivista? -Beh, ho mandato a Dantebus una poesia sulla guerra in Ucraina, sulla follia di Putin: l'editore è rimasto entusiasta e mi ha chiesto di inviarne altre. Ne ho mandate dodici. -Allora è vero che scrivi poesie! Lui oppose il diniego di chi non ama ostentare. -Io sono un filosofo- chiarì. -Ma ci sono anche i poeti filosofi. -Sì- le sorrise lui. Lei notò il pallore del viso: vi si leggeva tutta la sofferenza degli anni trascorsi a combattere la malattia. Ma lo trovava più pacato rispetto a come se lo ricordava e con una serena risolutezza. -Io devo dire che porto Cristo dentro di me- improvviso lui liberò le parole piene . - Che bella cosa, Antonio! -Sto scrivendo un libro che si intitolerà: La via , la verità, la vita. -Davvero?! Sarò felice di leggerlo: fammene avere una copia! -Certamente! -Adesso vado a contare i sassi in spiaggia- disse lei -ma, domani sera, sarò nella sala del palazzo. -Eh, sì! Il palazzo di Raimondo Lanza di Trabia, il dandy a cui una volta mi sono anche paragonato, ma ora...ora sono un uomo nuovo! -Sono felice, Antonio, molto felice per te! Non potresti anticiparmi qualche verso dei tuoi componimenti? -Sono poesie semplicissime. Io ho solo provato a esprimere meraviglia, a far volare le parole. Ma ti darò un minimo indizio, una piccola goccia della poesia sulla guerra, la prima che ho scritto e che è subito piaciuta all'editore. Ascolta e non dirmi nulla:
È la guerra
Qualcuno vuole affermare il suo potere, La fredda morte non lo spaventa, Il sangue degli innocenti scorre per le strade, Ma siamo solo noi a piangere, Siamo solo noi a morire.
Beatrice aprì la bocca e poi la chiuse. Lui le rispose con un sorriso accennato. Che gli rimase a lungo fisso in volto dopo che lei, attraversata la strada, sparì alla sua vista.
(Dedicato ad Antonio Scarpello di cui viene riportato il testo poetico)
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